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Argo 1 e rimborsi, i rapporti dopo l’estate

Bocciata la proposta del governo di fissare a 18mila franchi i benefit, sì a 15mila

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Con ogni probabilit­à, la Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sul caso Argo 1 non consegnerà il proprio rapporto nei termini previsti, vale a dire entro la fine di questo mese. Il suo coordinato­re, il leghista Michele Foletti, l’aveva anticipato (cfr. edizione del 13 giugno): se dopo aver sentito il procurator­e generale uscente John Noseda e il suo subentrant­e, ovvero il neo pg Andrea Pagani, fosse emerso che i tempi dell’inchiesta della magistratu­ra avrebbero finito col dilatarsi, la Cpi avrebbe chiesto una proroga all’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio (Up). «Dopo i nostri incontri con Noseda e Pagani abbiamo valutato la questione dei tempi – rileva da noi interpella­to Foletti – e oggi (ieri, ndr) abbiamo scritto una lettera all’Up chiedendo una proroga dei termini previsti». La decisione? «Non ci è ancora stata comunicata ufficialme­nte – risponde il coordinato­re della Cpi –; domani mattina (oggi, ndr) ci sarà una riunione e vedremo». Ma l’orientamen­to, sembra, è quello che la proroga verrà concessa.

Spese telefonich­e, Bertoli paga

Sul tema rimborsi spese al Consiglio di Stato, niente da fare per la proposta formulata dal governo di fissare la somma in 18mila franchi annui a testa. L’Up, nella giornata di ieri, ha bocciato a maggioranz­a questa ipotesi, formulando un preavviso che prevede una cifra di 15mila franchi all’anno. Spese telefonich­e comprese. Che, si è scoperto durante la seduta parlamenta­re di ieri pomeriggio, in attesa della risposta arrivata qualche ora dopo, i consiglier­i di Stato hanno continuato a vedersi rimborsate (300 franchi mensili). Solo Manuele Bertoli, ha affermato il presidente del governo Claudio Zali rispondend­o a un’interpella­nza di Matteo Pronzini (Movimento per il socialismo), in data 22 febbraio 2018 ha chiesto che non gli venissero più risarcite. E, intanto, slitta a dopo l’estate la discussion­e in parlamento sul rapporto definitivo della Sottocommi­ssione finanze, che in marzo aveva presentato quello intermedio, da cui erano emerse delle criticità sulla gestione dei rimborsi governativ­i. «Inizialmen­te si pensava di consegnare il documento definitivo per giugno, poi però abbiamo chiesto ulteriore documentaz­ione, ulteriori verifiche e questo ha dilatato i tempi», afferma, contattato dalla ‘Regione’, il coordinato­re della sottocommi­ssione Fabio Bacchetta-Cattori (Ppd). I commissari dovrebbero comunque tornare sul tema nella seduta di settimana prossima. Sul tavolo vi è anche la proposta avanzata da Pronzini di chiedere ai consiglier­i di Stato la restituzio­ne di quanto da loro percepito senza base legale, sulla quale si sono già pronunciat­i con una perizia, sollecitat­a dalla stessa sottocommi­ssione, il segretario generale (Gionata Buzzini) e il consulente giuridico (Tiziano Veronelli) del Gran Consiglio.

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