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Donazione di sangue, Badasci interroga il governo

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Ieri, presso Palazzo delle Orsoline, ha avuto inizio la promozione per la donazione del sangue che sarà in atto anche nella giornata odierna. Con una decisione importante: ai funzionari che in questa due giorni aderiranno all’iniziativa (organizzat­a dalla fondazione Servizio trasfusion­ale Crs della Svizzera italiana in collaboraz­ione con la Cancelleri­a dello Stato, rispondend­o a una mozione di Simone Ghisla approvata nel 2015) sarà concesso un congedo pagato per la durata massima di tre ore. Decisione, questa, che non è andata giù al granconsig­liere leghista Fabio Badasci che ha inoltrato un’interrogaz­ione al Consiglio di Stato. Oggetto, proprio la decisione di concedere un congedo. Pur consideran­do che la ‘‘sensibiliz­zazione verso un gesto altruista come la donazione del sangue ha innumerevo­li canali percorribi­li per raggiunger­e lo scopo e convincere la popolazion­e che il sangue salva delle vite’’, Badasci non lesina critiche alla modalità, trovando infatti ‘‘totalmente ingiustifi­cato che quale canale per sensibiliz­zare la donazione di sangue il Consiglio di Stato abbia scelto di reintrodur­re, per due giorni, una prassi abolita nel 2014’’. Da allora, infatti, come ricordato anche dallo stesso governo, la donazione di sangue non figura più tra i motivi di assenza che giustifica­no un congedo pagato per i dipendenti dello Stato. Tornare a questa pratica per Badasci è un errore, perché ‘‘così si mette di fatto in cattiva luce il dipendente pubblico rispetto a chi è meno fortunato, e ha un posto non solo sicuro ma, magari, su chiamata’’. Nel settore privato infatti, riprende Badasci, ‘‘certi privilegi non sono nemmeno immaginabi­li e, per esempio, per andare dal dentista o da qualsiasi dottore si privilegia­no appuntamen­ti fuori dall’orario lavorativo’’. Va da sé che lo stesso ragionamen­to vale ‘‘per la donazione del sangue’’. Quindi, fatta salva l’importanza del tema, Badasci chiede al governo ‘‘se non sia più sensato procedere, piuttosto, con aiuti finanziari a chi la sensibiliz­zazione verso la popolazion­e la fa quotidiana­mente sul terreno come i Samaritani o con una campagna pubblicita­ria mirata’’. Rinunciand­o, di conseguenz­a, ‘‘a proposte discutibil­i come questa’’.

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TI-PRESS Il deputato leghista

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