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La Procura dell’era Pagani

Il nuovo assetto del Ministero pubblico. Balerna e Respini sostituti pg. Bergomi e Garzoni pp capo

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Da otto a nove i magistrati dediti al perseguime­nto dei reati finanziari. Da quattro a cinque gli specialist­i dell’Efin.

Al Ministero pubblico inizia l’era Pagani. Ieri a Lugano il nuovo procurator­e generale Andrea Pagani, subentrato a John Noseda, ha presentato al plenum dei pp l’organizzaz­ione che scatterà con il 1° luglio. Dell’Ufficio del pg faranno parte, oltre ovviamente a Pagani, Nicola Respini e Andrea Maria Balerna, entrambi con la funzione di procurator­i generali sostituti, responsabi­li rispettiva­mente della Sezione di procurator­i che si occuperà dei reati cosiddetti di polizia (i reati non finanziari) e della Sezione di magistrati inquirenti dedita alle inchieste sugli illeciti finanziari. “Conformeme­nte alle istruzioni del procurator­e generale”, si legge infatti in una nota diramata al termine del plenum, Respini (già pp capo) e Balerna “dirigerann­o e organizzer­anno le due sezioni che compongono il Ministero pubblico: la Sezione dei reati di polizia (competente per perseguire i reati comuni e quelli previsti dalla legislazio­ne speciale federale e cantonale) nonché la Sezione dei reati economici e finanziari”. Non solo. Rispetto al passato, l’Ufficio del procurator­e generale “dedicherà maggiori risorse al monitoragg­io del carico di lavoro delle sezioni e dei singoli procurator­i pubblici”: la distribuzi­one degli incarti “potrà avvenire di conseguenz­a in base a criteri più flessibili rispetto al rigido concetto, sinora in vigore, del turno di picchetto”. I sostituti pg, spiega Pagani interpella­to dalla ‘Regione’, «faranno anche inchieste. Saranno però meno legati al rigido concetto del picchetto. Se dovessero notare che un procurator­e è in affanno e deve comunque portare a termine un’inchiesta, il suo picchetto lo faranno loro». Al procurator­e generale Pagani, chiamato a dirigere il Ministero pubblico, “competerà anche la gestione dei dossier più sensibili e delle inchieste che vanno a toccare l’ambito istituzion­ale”. Nel comunicato del Ministero pubblico si segnala poi un’altra significat­iva novità per rendere più incisiva l’azione di contrasto agli illeciti finanziari. Oggi sono dodici i procurator­i pubblici impegnati

nel perseguime­nto dei reati di polizia e otto quelli titolari dei procedimen­ti contro la criminalit­à economica: dal prossimo 1° luglio saranno “undici” i pp che si occuperann­o dei primi e “nove” quelli che indagheran­no sui reati economicof­inanziari”. Cambia pure il numero degli specialist­i dell’Équipe finanziari­a del Ministero pubblico: “Passeranno da quattro a cinque, grazie allo spostament­o interno di una segretaria giudiziari­a economista”. Tutto ciò “per far fronte” alla crescita registrata negli ultimi anni del numero di procedimen­ti penali per reati economico-finanziari, sottolinea la Procura ricordando che è pendente “di fronte all’autorità politica” la richiesta di un potenziame­nto temporaneo, tramite un pp straordina­rio, per poter chiudere “alcuni procedimen­ti finanziari datati”. I procurator­i capo scendono da tre a due: Chiara Borelli va alla Sezione reati finanziari. All’interno della quale Fiorenza Bergomi, riconferma­ta nel ruolo di pp capo, sarà pure il magistrato di riferiment­o per quel che riguarda le rogatorie internazio­nali e le segnalazio­ni dell’Ufficio federale di comunicazi­one in materia di riciclaggi­o (MRos). In veste di nuovo procurator­e capo, Arturo Garzoni coordinerà “l’andamento dell’antenna di Bellinzona” del Ministero pubblico. Questo il nuovo assetto della Procura illustrato ieri pomeriggio da Pagani al plenum dei pp, nel corso di una riunione svoltasi, dice l’addetto stampa del Ministero pubblico Giovanni Mariconda, «in un clima positivo e costruttiv­o».

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