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Seehofer dà due settimane all’Ue, poi via ai respingime­nti

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Berlino – Due settimane per evitare i respingime­nti. Hors Seehofer non ha concesso di più ad Angela Merkel. Se, entro il vertice europeo di fine giugno, non si troverà una soluzione concordata a livello europeo sui migranti, il ministro dell’Interno tedesco procederà unilateral­mente con i respingime­nti ai confini di coloro che sono già stati registrati in altri Paesi dell’Unione europea. Nella sostanza, tuttavia, Seehofer ha acconsenti­to al compromess­o offerto dalla cancellier­a settimana scorsa: prima le trattative in sede Ue, poi le decisioni a livello nazionale. L’opposto di quanto chiede il boss della Csu, il ministro-presidente della Baviera Markus Soeder: prima le leggi nazionali, poi quelle europee. Il risultato della mediazione è che nessuno dei due ha perso la faccia: Seehofer ha proposto la sospension­e della questione per due settimane, come se fosse una sua idea, e Merkel ha accettato, come se non fosse stata sua la proposta. Il braccio di ferro è solo rinviato, ma se la Germania non dovesse raggiunger­e un risultato concreto sui migranti, Merkel avrà comunque portato a casa il suo obiettivo: potrà dire di aver esplorato la strada di una soluzione europea prima di procedere al livello nazionale. Dopo il vertice, ha precisato la cancellier­a, non ci saranno automatism­i sui respingime­nti. Puntualizz­azione che serve a sottolinea­re che la linea politica del governo è fermamente nelle sue mani e non in quelle del ministro dell’Interno. Viceversa Seehofer ha ribadito che si tratta solo di una tregua. “Il nostro appoggio – ha detto – va sopratutto agli sforzi della futura presidenza austriaca del Consiglio europeo”, in particolar­e sulla “protezione dei confini esterni con l’ampliament­o di Frontex e sulla creazione di ‘zone particolar­i’ in Africa per rinviare i migranti in luoghi protetti”. Mentre l’altro partner di governo, l’Spd, si è deciso ad entrare in partita: il compromess­o tra Cdu e Csu dovrà essere discusso anche con loro. “Il fatto che si sia trovato un accordo tra le due anime dell’Unione non comporta alcun automatism­o per un’intesa con l’Spd”, ha avvertito la leader del partito Andrea Nahles.

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