Ge Power taglia ‘solo’ 1’200 impieghi
Si tratta della seconda ristrutturazione in due anni della multinazionale Usa
Aarau – La multinazionale statunitense General Electric (Ge) rivede al ribasso le soppressioni di posti di lavoro in Svizzera nella sua unità Ge Power. Al termine della procedura di consultazione, l’azienda prevede di tagliare 1’200 impieghi, rispetto ai 1’400 annunciati inizialmente lo scorso dicembre. In un comunicato, Ge Power indica che si tratta di una riduzione di circa il 15% rispetto a quanto originariamente proposto. Inoltre, tramite “fluttuazioni naturali” del personale e la strategia d’uscita elaborata a inizio anno, il numero effettivo di posti di lavoro colpiti ammonta al massimo a 684. Oltre 500 persone hanno già lasciato l’azienda. Quest’ultima assicura inoltre che il 90% dei dipendenti interessati ha già potuto trovare un nuovo impiego ancor prima di lasciare definitivamente la Ge Power. Le attività sul sito di Oberentfelden (Argovia) saranno trasferite a Birr (Argovia), con l’obiettivo di raggruppare sotto lo stesso tetto l’insieme della produzione argoviese e creare un luogo di produzione consolidato e competitivo. Per questo progetto di delocalizzazione verranno investiti circa 40 milioni di franchi. Al termine del processo di ristrutturazione – indica un portavoce dell’azienda all’agenzia finanziaria Awp – Ge Power e le sue filiali dovrebbero passare da un totale di 4’500 dipendenti a circa 2’800, di cui 2’100 presso le sedi di Baden e Birr. Il gruppo statunitense, con sede a Boston, aveva annunciato che la misura era legata alle difficoltà esistenti sul mercato dell’energia e che a livello mondiale sarebbero stati toccati circa 10mila posti di lavoro. Si tratta del secondo grande taglio di impieghi da parte di Ge Power dopo quello del gennaio 2016. In quell’occasione l’azienda aveva reso noto il taglio di 1’300 posti nel comparto energia acquisito da Alstom nel 2015. Il numero si era poi ridotto a 900 nel corso dell’estate seguente. Il Consiglio di Stato argoviese, in una presa di posizione, deplora la “massiccia” riduzione di posti di lavoro, nonostante i numerosi sforzi compiuti durante il periodo di consultazione. Immediata anche la reazione dei sindacati Syna e Unia. La ristrutturazione, avvenuta senza un piano per il futuro, è servita solamente per il corso delle azioni di General electric, aggiunge Syna, che critica l’indebolimento dei siti argoviesi.