‘L’Egitto non è solo Salah’
La partita della vita. Per la Russia, ma a questo punto anche per l’Egitto. La tensione, quindi, sale. La nazionale russa scenderà infatti in campo stasera alla Zenit Arena di San Pietroburgo consapevole che se riuscirà strappare un’altra vittoria avrà la qualificazione virtualmente in tasca. L’Egitto, dal canto suo, sarà al contrario eliminato, a meno d’imprevedibili quanto improbabili combinazioni del tabellone. Gli occhi sono dunque puntati su Mo Salah. «Noi ci auguriamo che giochi – sottolinea il ct della Russia Stanislav Cherchesov –. I giocatori come lui rendono bello il calcio». A chi poi, più o meno ironicamente, chiede se la Russia sia pronta a seguire “l’esempio di Sergio Ramos” – protagonista dello scontro con Salah nel corso della finale di Champions – per contenere il bomber egiziano, Cherchesov ribatte a muso duro: «Non credo che Ramos l’abbia fatto apposta a infortunare Salah, nessuno gioca per danneggiare i giocatori avversari». Il ct dichiara poi con sovietica soddisfazione che la squadra ha completato «in anticipo rispetto alla tabella di marcia» la preparazione per il match – qualunque cosa questo voglia dire – e che ora «conta solo il Mondiale», nessuno pensa più alla serie nefasta di sette partite senza vittoria inanellata prima dell’inizio del torneo. «L’umore è positivo, vogliamo vincere», taglia corto il capitano e portiere Igor Akinfeiev. Che esorta i suoi a non concentrarsi solo su Salah: «La squadra egiziana è composta anche da altri giocatori, non è giusto mettere in rilievo solo lui».