IL VAR E ALCUNI ERRORI ‘MONDIALI’
La follia di Schumacher 8 luglio 1982, stadio Sánchez Pizjuán di Siviglia. Al 57’ della semifinale tra Francia e Germania Ovest (sull’1-1) il portiere tedesco Harald Schumacher travolge in uscita il francese Patrick Battiston, che resta a terra incosciente per qualche minuto e perde tre denti nello scontro. L’arbitro concede solo una rimessa dal fondo ai tedeschi, che poi si impongono 5-4 dal dischetto prima di perdere la finale contro l’Italia. Il Var avrebbe portato a un calcio
di rigore per i transalpini e all’espulsione dell’estremo difensore germanico.
La Mano de Dios 22 giugno 1986, stadio Azteca di Città del Messico. Al 51’ del quarto di finale mondiale tra Argentina e Inghilterra (sullo 0-0), Diego Armando Maradona si fionda su un pallone impennatosi e anticipa di mano il portiere Shilton in uscita. L’arbitro Ali Bin Nasser e i suoi assistenti convalidano il gol che dà il là al successo 2-1 dell’Albiceleste, che poi vince quella Coppa del mondo. Con il Var, il gol sarebbe stato annullato e Maradona ammonito.
Triplo giallo 22 giugno 2006, a Stoccarda nel 2-2 tra Croazia e Australia (fase a gironi) l’arbitro inglese Graham Poll ammonisce tre volte il difensore croato Simunic (a quel punto espulso), perché in occasione del primo giallo aveva erroneamente scritto un altro nome sul suo taccuino. Il Var è previsto anche nel caso di scambi di persone sui cartellini e avrebbe evitato l’errore. Giornata nera in Sudafrica 27 giugno 2010. Ottavi di finale: se sul gol non concesso all’inglese Lampard (sul 2-1 per la Germania, poi impostasi 4-1, un suo tiro dopo aver sbattuto sulla traversa ha rimbalzato ben oltre la linea di porta prima di uscire) il Var non sarebbe intervenuto solamente perché compito della tecnologia di porta (introdotta quattro anni dopo in Brasile), avrebbe certamente annullato il gol di Carlos Tevez (fuorigioco mostrato anche sugli schermi dell’impianto di Johannesburg) in ArgentinaMessico 3-1.