La promessa di Merzlikins
Per gli altri lidi c’è tempo: ‘Partirò, ma non prima dell’anno prossimo. Voglio onorare fino alla fine il mio contratto col Lugano’.
Lugano – È un Merzlikins rilassato quello che si presenta di fronte ai giornalisti alla Cornèr Arena per la prima volta dopo la finale persa con gli Zsc Lions e il Mondiale danese. Reduce da una bella vacanza trascorsa in America, leggermente perturbata dalle diverse voci rimbalzate da oltre Oceano, che lo volevano da subito in partenza per il Nord America. «Un giornalista americano ha fatto circolare cose non vere – ha subito voluto spiegare il portiere del Lugano –. Capisco che i molti tifosi del Lugano si siano subito preoccupati, quindi da parte mia era importante fare subito chiarezza, ribadendo che la prossima stagione l’avrei giocata ancora con la maglia bianconera». Dopo un lunghissimo campionato svizzero e la kermesse iridata che ancora una volta l’ha visto protagonista, le vacanze erano dunque più che meritate: «Devo essere onesto, queste vacanze mi servivano davvero. Mentalmente è stato difficile, forse più di quanto si possa normalmente immaginare. Già quando ho finito con il Lugano, mi ero preso sette giorni di relax; ricominciare, poi, è stata dura. Pertanto, appena finito il Mondiale, ho spento il telefono: dovevo staccare, concedermi un periodo solo per me». Tornando a parlare dei “rumors” estivi, cosa puoi dire? «Sebbene non sia preoccupato, sto comunque pensando al mio futuro. Non quello più prossimo, ma tra un anno... Non me ne occupo io personalmente, ma i miei agenti: stanno facendo un bel lavoro, permettendomi di focalizzare tutta la mia concentrazione sull’hockey. Ai Mondiali ho potuto verificare il mio livello, e posso dire che ho avuto la conferma che sono pronto per andare dove voglio andare. Ma, ribadisco, non subito: ho ancora un anno di contratto col Lugano. I tifosi, che mi vogliono molto bene, possono ancora contare su di me». Al termine del-
la prossima stagione scadranno i contratti dei due portieri di Columbus, Bobrovsky e Korpisalo, quindi... «Bisogna vedere se i due contratti verranno rinnovati: è un mondo sicuramente complicato. Non sarò chiaramente il giovane portiere che andrà a giocare per sei anni di fila in Ahl. Credo in me stesso, nella mia bravura. Penso di poter giocare a quei livelli: devo solo aspettare l’occasione giusta. Poi tutto dipenderà dal come io riuscirò a sfruttarla. Vedremo come evolverà la situazione. Sono sempre in contatto con loro, mi seguono, sono sulla giusta via. Voglio giocare, crescere, e sicuramente
non fare panchina nelle leghe minori. Dipenderà solamente da me». Ai tifosi hai promesso portare il titolo a Lugano, quindi... «Preciso. Non ho detto che il titolo arriverà la prossima stagione… (ride) ma io sono una persona che mantiene le promesse. Il prossimo anno ci riproveremo: quest’anno è mancato pochissimo. Il giorno in cui tornerò a giocare in Svizzera, mi farebbe tanto piacere tornare a giocare a casa mia». Nemmeno il tempo di disfare le valigie ed eccoti immerso nella preparazione in vista della prossima stagione: «Anche quest’anno avrò la possibilità
di partecipare a un camp a Toronto, grazie all’interessamento di Michael Lawrence. Uno stage veramente tosto, ma importante. Poi è mia intenzione lavorare sulla resistenza: durante i playoff è stato determinante». Partito Manzato, a Lugano arriverà Stefan Müller: pronto a fargli da chioccia? «Sì, mi sento pronto a fare mio questo ruolo. Mi dispiace per la partenza di Manzato: per me era come un amico. Müller è un ottimo giovane, credo in lui. Deve fare esperienza a questi livelli. Ha tanto tempo per crescere: dovrà essere forte mentalmente. Arriveranno le critiche, come sono arrivate a me. Ma fanno crescere. Penso che in Coppa Svizzera e in Champions League, dove la pressione è minore, potrebbe acquisire ghiaccio, ma non tocca a me decidere, per questo abbiamo l’allenatore». Che Lugano vedremo nella prossima stagione? «Difficile dirlo adesso; non ho ancora visto i nuovi arrivati sul ghiaccio. È partito Furrer, un giocatore con tanta esperienza. È rimasto Linus Klasen, e sono convinto che disputerà un ottimo campionato. Lo conosco bene e so quanto ci tiene a ben figurare: sta lavorando tantissimo in quest’ottica».