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Più soldi per gli investimen­ti

Il Gran Consiglio stanzia 34 milioni di credito quadro al settore turistico per il periodo 2018/2021 Christian Vitta, direttore del Dfe: ‘Il rinnovo anticipato del credito era necessario’

- Di Jacopo Scarinci

Il Cantone allarga i cordoni della borsa, e, rispetto all’ultimo quadrienni­o, per il periodo 2018-2021 prevede un milione in più all’anno, stanziando infatti un credito quadro di 16 milioni. Soldi, questi, che andranno a incentivar­e misure a sostegno di investimen­ti e attività per il turismo. Altri 18 milioni, invece, saranno dedicati alle attività di promozione turistica svolte dall’Azienda turistica ticinese. Perché, come ribadisce Michele Guerra (Lega), relatore del rapporto votato a schiaccian­te maggioranz­a dal Gran Consiglio, «dal turismo, perno centrale della Confederaz­ione e colonna portante dell’economia cantonale, dipendono migliaia di persone, famiglie, contribuen­ti, esercizi pubblici, negozi e tantissime attrazioni di proprietà pubblica». Che lo Stato intervenga, incentivi questo settore rinnovando il credito dopo che il precedente si è esaurito con un anno di anticipo, per Guerra è quindi «scontato, giusto e doveroso». A snocciolar­e numeri (e i motivi dell’esauriment­o anticipato del credito stanziato nel 2015) è Christian Vitta, direttore del Dipartimen­to finanze ed economia: «Le misure di sostegno diretto al turismo hanno permesso di sostenere, il dato è aggiornato al 31 dicembre dell’anno scorso, 42 progetti infrastrut­turali con 10,2 milioni di contributi a fondo perso. Il volume complessiv­o di investimen­ti, invece, ammontava a circa 100 milioni, ed erano in esame progetti per 73 milioni di investimen­ti previsti». Il rinnovo del credito quadro anticipato «si rende quindi necessario – spiega Vitta – alla luce dei numerosi progetti già previsti e per continuare a dare slancio al settore». Che ha il vento in poppa e, quindi, perché non continuare? Lo ribadisce Fabio Bacchetta-Cattori per il Ppd, giustifica­ndo l’aumento del credito col fatto che «in questi anni abbiamo avuto la dimostrazi­one della vitalità di tutti gli operatori coinvolti»; lo riafferma Marcello Censi (Plr), secondo il quale «ora è il momento di investire anche nelle zone periferich­e, creando posti di lavoro qualificat­i e il più possibile per i residenti. La strada intrapresa è quella giusta, bisogna andare avanti». Crediti approvati, come detto, da una maggioranz­a schiaccian­te: vuol dire tutti d’accordo? Non proprio. Perché sì, i crediti vanno stanziati. Ma per Bruno Storni (Ps), che si astiene, «è importante ribadire come l’aumento dei pernottame­nti è dovuto anche a una meteo ideale per i vacanzieri, per non parlare dell’aiuto giunto da AlpTransit e dalle azioni di portata nazionale come quelle della Banca Raiffeisen». E, sempre Storni, ricorda che «si citano i laghi come veicolo del turismo, ma il Cantone ancora recentemen­te ha ignorato la Navigazion­e sul Ceresio, e l’anno scorso ci sono sta-

ti licenziame­nti presso la Società Navigazion­e lago Maggiore». Vota sì Sergio Morisoli, capogruppo de LaDestra, «ma non è buona politica chiedere un altro credito quadro perché quello precedente si è esaurito prima». E se Tamara Merlo (Verdi), contraria, nota come «in questa sessione parlamenta­re si è fatta molta questione sui 3 milioni per il rilancio dell’occupazion­e e ora si concedono decine di milioni in un attimo», Germano Mattei (MontagnaVi­va) astenendos­i chiede «una diversific­azione degli investimen­ti, a tutela delle valli».

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TI-PRESS Col vento in poppa

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