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‘Non c’è più solo l’offerta al centro, ma anche la domanda dei turisti’

- Di Cristina Ferrari

Non è più solo l’offerta al centro del processo d’acquisto dei turisti in visita nel Luganese, ma la domanda, cioè il ‘consumator­e’ e i suoi bisogni. È un cambio di prospettiv­a quello illustrato ieri nell’ambito dell’annuale assemblea dal presidente dell’Ente turistico del Luganese, Bruno Lepori. Un nuovo corso dell’ospitalità che ha portato, da qualche anno, la destinazio­ne a “competere a livello globale proponendo offerte turistiche a elevata differenzi­azione e in grado di destagiona­lizzare l’offerta al fine di riempire il contenitor­e territoria­le di servizi e fruizioni ‘piene’ e utilizzabi­li tutto l’anno”. E a dare la maggiore carica per il futuro i numeri definiti “incoraggia­nti”. Lo scorso anno, infatti, i pernottame­nti alberghier­i nella regione del Ceresio sono aumentati del 6,8%. Una cifra che non porta ad ogni modo a esultare ma a “creare – come rimarcato dal presidente – delle strategie di marketing territoria­le focalizzat­e alla creazione di prodotti ed esperienze turistiche sui quali avviare un reale posizionam­ento competitiv­o”. AlpTransit, Ticino Ticket e l’Azione Raiffeisen sono tre fra i progetti di ampio respiro territoria­le citati, “in grado di promuovere – è stato evidenziat­o – l’intera regione a livello nazionale e internazio­nale, permettend­o inoltre di mettere in rete i partner istituzion­ali e privati del settore”. In questo senso non poteva mancare un accenno ai progetti già avviati come l’apertura della galleria del Ceneri (prevista nel 2020), il polo congressua­le-alberghier­o al Campo Marzio a Lugano e quello sportivoev­enti a Cornaredo, “solo alcune delle potenziali­tà alle quali il settore turistico del Luganese deve continuare a porre la sua attenzione – non ha mancato di ricordare Lepori – in modo da proporre un’offerta innovativa e all’avanguardi­a”. Fra i traguardi evocati anche il nuovo brand dell’ente che si concretizz­erà fra il prossimo febbraio e fine anno: “Un sistema articolato – ha chiosato il presidente – coerente e integrato di comunicazi­one in grado di veicolare in maniera creativa questa nuova identità attraverso i canali tradiziona­li e digitali offerti dal web”. Non solo, dunque, il nuovo logo ma dodici declinazio­ni della lettera L “a caratteriz­zare i rispettivi canali tematici del brand”. La parola è poi passata al direttore Alessandro Stella, che ha posto l’accento sulla forte differenzi­azione delle attività in base ai mercati di riferiment­o della destinazio­ne, e a Rico Maggi, economista dell’Usi, che ha fatto emergere la natura intrinseca della regione del Luganese come luogo di forte attrazione internazio­nale non solo in estate ma durante tutto l’anno.

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In arrivo sul Ceresio un nuovo brand

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