Parco del Piano, sarà ricorso a Losanna
La città sul Verbano intende contestare il verdetto del Tram con il quale si annullava la decisione di eliminare 10 ettari di terreni agricoli
Il Municipio di Locarno, com’era logico attendersi, si rivolgerà al Tribunale federale di Losanna contro la decisione del Tribunale cantonale amministrativo (Tram) di annullare la decisione del Gran Consiglio di togliere dal Parco del Piano circa 10 ettari di terreni agricoli. La conferma ci è stata data ieri dal vicesindaco Paolo Caroni, responsabile del Dicastero edilizia privata, pianificazione, mobilità e promovimento economico. Nel dicembre 2014, ricordiamo, il parlamento cantonale, su proposta a maggioranza della sottocommissione pianificazione del territorio, nell’istituire il Parco dell Piano ha concesso l’estromissione di una zona agricola di oltre 107mila metri quadrati in vista di un eventuale ampliamento futuro dell’area industriale di Locarno-Riazzino. Si tratta di un’area delimitata dalla ferrovia, dal fiume Carcale, da via Campagne e dalla zona industriale di Locarno. Il Comune di Gordola ha tuttavia subito contestato tale concessione e ha ricorso al Tribunale cantonale amministrativo chiedendo di reintegrare tali campi e prati nel Parco del Piano.
Insediamenti e posti di lavoro
Il Tram negli scorsi giorni ha accolto il ricorso ma la Città non ci sta e intende rivolgersi nei termini di legge al Tribunale federale, ritenendo che sia importante avere la possibilità in futuro di ampliare la propria area industriale di Riazzino, con nuovi insediamenti da parte di ditte che creerebbero importanti posti di lavoro, a beneficio dell’economia della nostra regione. Nel testo che verrà inviato alla massima istanza giudiziaria, la Città intende esprimere forti perplessità e dubbi in merito alla sentenza con la quale il Tribunale cantonale amministrativo ha deciso di annullare una scelta pianificatoria adottata dal Gran Consiglio al fine di non precludere la possibilità di ampliare, in caso di necessità future, la zona industriale, facendo capo a un’area comunque molto limitata del Piano di Magadino e che nel frattempo resterebbe comunque a carattere agricolo.