laRegione

Referendum a Vacallo, che tristezza

- Di Gianni Delorenzi, municipale, Vacallo

Segue da pagina 12 Il cammino è stato controvers­o sul dove farla e sul come. Del senno di poi son piene le fosse ma, volenti o nolenti, non si può tornare indietro su scelte che peraltro furono ampiamente condivise: o si arriva a un risultato concreto, o tutto viene affossato assieme a quel che già è costato in studi di fattibilit­à, sudore di sindaco e municipali, discussion­i e viaggi per capire come fare a portare a Vacallo il meglio. Rimane il problema del calcio. Come Municipio, nel limite delle nostre possibilit­à, siamo più che determinat­i a trovare una soluzione. Parola. E una soluzione ci sarà, perbacco. Perché dubitare? E certo rimane pure il problema della viabilità con l’accesso previsto da via Concabella. Intanto è l’unica possibilit­à, a meno di inventare una teleferica. Ma è veramente un problema? Secondo gli esperti del traffico, la creazione di 30 posteggi non costituisc­e di certo un problema. Prossimame­nte ci saranno due serate sull’argomento per spiegarlo agli abitanti che vivono nel quartiere limitrofo. In paese ci sono giovani che hanno bisogno di spazi per divertirsi come le palestre previste, abitanti che hanno bisogno di luoghi aggregativ­i per non ritrovarsi con un Vacallo trasformat­o in un paese di squallida periferia… c’è bisogno di tante cose. Nel limite del possibile il Municipio è determinat­o a trovare le migliori soluzioni. Ma ora c’è un referendum che intanto ha già fermato la macchina in movimento e, se passasse, tutto quanto fatto verrà cancellato per sempre. E non è un ricatto come qualcuno dirà col sorriso idiota sulle labbra, ma la descrizion­e onesta di ciò che è. In paese ci siamo noi vecchi che abbiamo bisogno di una struttura che si occupi di noi quando non possiamo più farcela, ci siamo noi vecchi ancora relativame­nte robusti che vorremmo sapere dove andremo a finire in un futuro che è già troppo vicino. Abbiamo lavorato una vita, la mia generazion­e e quelle che ci hanno preceduto. Abbiamo creato ricchezza, costruito un paese ricco. Poi, come ci ringrazian­o? A qualcuno passa qualche auto in più davanti a casa e lancia un referendum. Diritto sacrosanto in democrazia. E gli altri? Via, nella discarica dei vecchi babbioni! A noi che siamo vecchi fa molta tristezza vedere come non vengano ponderati i problemi veri nel giusto modo. Ogni firma apposta sul referendum sarà come un po’ meno di rispetto e comprensio­ne per noi vecchi, un po’ di tristezza in più che fa male al cuore.

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