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I veri pericoli

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Mi è stato insegnato a scuola che il ruolo dello Stato, e quindi di chi in nome suo è stato eletto, è quello di condurre e di proteggere il popolo. Condurre significa guidare cioè indicare all’ignaro la giusta via. Il nostro Consiglio degli Stati ne ha recentemen­te dato un ottimo e edificante esempio. Il popolo (ignorante di suo è risaputo), è solito indicare nei sondaggi come le maggiori minacce per il nostro futuro, sarebbero la disoccupaz­ione, i costi della salute, il terrorismo, la criminalit­à organizzat­a e altre amenità in realtà assai innocue. Nel Mendrisiot­to poi c’è chi (buon per lui) osa citare il traffico e l’inquinamen­to. Niente di tutto ciò signori. Per fortuna i nostri senatori (da senex quindi vecchio e dunque saggio) ci hanno finalmente svelato ieri che i “grandi pericoli” (hanno detto e scritto proprio così) sono altri. In realtà noi dobbiamo temere le orde di lupi affamati che minacciano i nostri bimbi nei boschi, magari quando stanno andando a trovare la nonna che proprio lì vive! O peggio i numerosi e aggressivi orsi bruni che popolano le nostre alpi e altro non sognano che svaligiare le dispense dei nostri amati rustici e poi semmai cibarsi anche dei loro abitanti. Per non parlare delle numerosiss­ime linci e dei temibili castori (sic). E quindi: “all’armi oh popolo!”. Partiamo armati fini ai denti e battiamo monti e campagne a difesa della nostra incolumità e della nostra sicurezza. Una volta compiuta questa lodevole missione, e dopo aver affossato, in men che non si dica, ben due famigerati progetti di Parco nazionale potremo vantarci di avere finalmente una “montagna viva”.

Mattia Lepori, Ligornetto

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