A2-A13, s’ingrana la marcia!
Segue da pagina 11 Da parte della Confederazione era stata posta una sorta di aut aut ai Cantoni (circa 400 chilometri di strade cantonali sarebbero entrate nella rete delle strade nazionali e quindi realizzati a spese della Confederazione solamente se fosse passata la proposta di portare a cento franchi la vignetta autostradale). D’altra parte, era impensabile realizzare quest’opera con le sole risorse finanziarie cantonali. L’unica soluzione: far entrare il collegamento A2-A13 nella rete delle strade nazionali il più presto possibile accelerando la progettazione (altri tracciati nel resto della Svizzera sono in attesa) affinché la Confederazione adottasse quest’opera attraverso il Fostra, il Fondo per le strade nazionali. Di conseguenza, il Dipartimento del territorio ha preferito una strategia anticipatoria, conducendo il progetto generale in uno stadio avanzato per inserire il dossier nei documenti richiesti dalla procedura federale. L’ultima variante – denominata appunto “bozza verde” – che, a fronte di un aumento dei costi stimati da 1,3 a 1,45 miliardi, supporta maggiori vantaggi per gli abitanti riducendo traffico e rumore ed estendendo le superfici delle zone protette. Un progetto che mira quindi a valorizzare la tutela ambientale e agricola grazie alla messa in sotterraneo di buona parte della nuova arteria. Attualmente il progetto generale è in fase di consultazione nei Comuni. Alcune serate informative hanno permesso alla popolazione di conoscere al meglio la nuova variante, in particolare i benefici che porterà all’intera Regione e a tutto il Cantone Ticino. È indubbio che quanto più si riuscirà a creare il consenso, tanto più questo progetto vedrà aumentare le possibilità di realizzazione da parte di Berna. Ora siamo sulla buona strada.