Il fascino dell’Orso
Carlo Chatrian nominato alla direzione della Berlinale, a Locarno si pianifica (con calma) il futuro Se due giorni fa Solari era certo della necessità di nominare subito il nuovo direttore, ora si è scelto di prendersi tempo. In molti si sono fatti avanti
Dunque, è andata come previsto: Carlo Chatrian sarà il nuovo direttore artistico della Berlinale. La novità, piuttosto, è a Locarno. Se due giorni fa con noi Marco Solari aveva espresso l’intenzione di nominare il nuovo direttore del Festival già martedì, nelle ultime ore si è affermata l’intenzione di prendersi tempo: la scelta sul successore di Chatrian verrà comunicata solo dopo la prossima edizione. Soluzione discutibile, ma che risponde all’esigenza di valutare con cura ogni profilo. Infatti, se Chatrian ha ritenuto più stimolante Berlino, sarebbero diversi i nomi di rilievo fattisi avanti per prendere il suo posto a Locarno.
Segue dalla Prima Dopo l’anticipazione del ‘Bild’, anche noi avevamo raccolto conferme a Berlino riguardo alla scelta di puntare su Chatrian per chiudere con l’epoca, negli ultimi tempi tormentata, di Dieter Kosslick. La nomina ufficiale è arrivata ieri da parte della ministra della Cultura tedesca, Monika Grütters, che ha presieduto il Consiglio di sorveglianza della Berlinale. Il festival tedesco ha pure deciso di adottare il “modello Locarno”, separando i ruoli di direttore artistico e direttore amministrativo (Mariette Rissenbeek). Carlo Chatrian lascerà dunque il Locarno Festival dopo la chiusura della prossima edizione. La prima a lui affidata a Berlino sarà quella del 2020. Questo il saluto ufficiale del presidente, Marco Solari: «Ci congratuliamo per la brillante nomina a Berlino di Carlo Chatrian. Sulla base dell’eccellente lavoro svolto dai suoi predecessori, l’attuale direttore artistico coadiuvato da Nadia Dresti, vicedirettrice, e dal comitato di selezione, ha saputo rafforzare nei quindici anni di collaborazione, tra i quali sei come responsabile diretto del contenuto della rassegna, l’identità del nostro Festival nel mondo». Da parte sua, ecco le parole del direttore uscente: «Oggi sono molto emozionato e desideroso d’intraprendere quella che si preannuncia una sfida affascinante, ma da domani tornerò ad essere concentrato sulla 71esima edizione del Locarno Festival per poter chiudere nel migliore dei modi quella che è stata una fantastica esperienza professionale e di vita».
Dietrofront di Solari: ‘Valutiamo bene il successore’
Veniamo così ai risvolti della vicenda per noi più interessanti, quelli locarnesi. Come detto, la prima intenzione di Solari era quella di indicare il nome del successore di Chatrian già martedì, dopo il Consiglio d’amministrazione. Questo avrebbe permesso al nuovo direttore di prendere confidenza con la macchina del Festival durante l’estate. Nelle ultime ore si è però deciso di cambiare strategia e al nome che il presidente teneva nel cassetto verranno affiancati quelli di «diverse personalità di spicco con profili interessanti a livello nazionale e internazionale». La prossima riunione del Consiglio è prevista a luglio, ma non dovrebbe essere quello il momento buono per l’annuncio, che a questo punto arriverà solo dopo la chiusura del Festival. Infatti, come si legge nel comunicato diffuso ieri, «la Presidenza desidera dare al Consiglio d’amministrazione un ampio ventaglio delle varie opzioni possibili». Che cosa ha determinato questa improvvisa sterzata di Solari? È una sua scelta o gli è stata suggerita? Glielo abbiamo chiesto. Se noi siamo convinti che Chatrian sia stato tutto sommato un buon direttore, ma la sua partenza non rappresenti un dramma per il Festival (anzi, forse un’opportunità), anche il presiden-
te ci è parso molto meno angustiato di quanto si potesse prevedere. Certo, ci dice, «il Carlo adesso diventa il nostro più grande concorrente». Eppure, aggiunge, «credevo che ci saremmo subito concentrati su una persona. Invece, subito dopo le indiscrezioni di questi giorni, ci è stato comunicato l’interesse di professionisti davvero capaci. Per questo motivo ho proposto di prenderci tempo e a questo punto la scelta non arriverà prima del Festival». Non sarebbe saggio permettere al nuovo direttore di vivere da dentro la prossima edizione, affiancando Chatrian? «Questo sarebbe stato il grande vantaggio se avessimo nominato subito il successore, perché il Festival è un mostro di organizzazione, di una complessità che nessuno conosce. Però il vantaggio maggiore è ora quello di valutare tutti i nomi, poi si farà in modo di accompagnare il prescelto. Il Festival è molto cresciuto ed è diventato molto conosciuto. Mi ha sorpreso il fatto che la nomina del direttore di Locarno alla Berlinale abbia “aperto le cateratte”: avevo sottovalutato che ci potesse essere un interesse quasi mondiale per la carica di direttore artistico a Locarno. Visto questo interesse, voglio approfondire senza farmi mettere sotto pressione da nessuno. Voglio anche discutere con il Consiglio direttivo le modalità migliori per procedere alla scelta».