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La Grecia dovrà stare in piedi da sola

I ministri del Tesoro europei hanno deciso di terminare il programma di aiuti ad Atene

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L’Eurogruppo ha deciso ieri di porre fine al programma di aiuti alla Grecia. I ministri del tesoro dell’eurozona hanno anche deciso che l’ultima tranche di prestiti sarà di 15 miliardi di euro. In base all’accordo, la Grecia può posticipar­e di 10 anni il pagamento dei 110 miliardi di euro di prestiti ricevuti dal vecchio fondo salva-Stati, e viene esteso di ulteriori 10 anni il ‘periodo di grazia’ (cioè quello in cui non scattano sanzioni se non si ripaga il prestito). I 15 miliardi della tranche di aiuti finale serviranno per coprire tutti i bisogni finanziari del prossimo anno. “La Grecia lascia il programma di aiuti con un’economia più forte, ottenuta grazie alle riforme, ed è importante che prosegua nello sforzo di riforma”, si legge in un comunicato dell’Eurogruppo. Per Atene è un “momento storico”, ha sottolinea­to il commissari­o agli affari economici Pierre Moscovici, ricordando che “dopo anni di difficili riforme e duro aggiustame­nto sarà in grado di muoversi da sola”. “I greci hanno sofferto molto in questi anni di crisi, non per il programma, perché non è questo che ha creato la crisi”, ha aggiunto. È dal 2010 che l’eurozona assiste la Grecia finanziari­amente con tre programmi di aiuto consecutiv­i. In totale, i 19 Paesi dell’euro hanno sborsato oltre 240 miliardi di euro attraverso prestiti bilaterali all’inizio, e il fondo salva-Stati poi. Un quarto programma non era previsto, né auspicato, perché il governo greco non saprebbe come far digerire ai cittadini un nuovo Memorandum con le durissime riforme che prevede. Per questo – riportato il Paese dai dati disastrosi del 2009 (un deficit del 15% e una crescita del -4,3%) ad un quadro decisament­e nella media nel 2018 (con un surplus di 0,2% e un pil del 2,5%) – Europa e autorità greche hanno deciso che è tempo di tornare a camminare da soli. La scommessa – dal 20 agosto in poi, giorno di uscita dal terzo programma – è capire se la Grecia sarà in grado di assicurare una crescita sostenibil­e. Le istituzion­i sono ottimiste, ma allo stesso troveranno una formula per stare ‘vicino’ ai greci, e controllar­e che non facciano retromarce sulle riforme approvate in questi anni, dal momento che non avranno più obblighi.

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