Il ballo dello sfidante
Istanbul – Quando 50 giorni fa è iniziata la sua corsa, in pochi in Turchia scommettevano su di lui. Solo qualche mese prima aveva fallito la scalata interna al suo Chp. Eppure, dopo 15 anni di disfatte nelle urne e irrilevanza in Parlamento, è con Muharrem Ince che l’opposizione socialdemocratica ha cercato la svolta, puntando su un candidato populista e carismatico per strappare a Erdogan la presidenza. Una vittoria questo ex professore di fisica di 54 anni l’ha già ottenuta: ridare entusiasmo agli eterni sconfitti. Ancora giovedì sera, il lungomare della laica Smirne era invaso da centinaia di migliaia di sostenitori. Una folla lo aveva accolto anche nella roccaforte curda Diyarbakir, dove il Chp non è mai stato molto amato. Nei sondaggi è risalito fino al 30%: risultato che il partito non ottiene da decenni. E se domenica riuscisse a tenere Erdogan sotto la soglia della maggioranza assoluta, al ballottaggio dell’8 luglio arriverebbe con il sostegno di tutta l’opposizione. Di certo, Ince sembra l’uomo giusto per unire le forze che vogliono scalzare Erdogan. Appena ottenuta la nomination, è andato ad augurare buona fortuna a tutti gli sfidanti, visitando anche il curdo Selahattin Demirtas nella sua cella di massima sicurezza. Non solo un gesto di convenienza: nel Chp, era stato tra i pochi a schierarsi contro la rimozione dell’immunità parlamentare che ne permise l’arresto. Già prima della campagna elettorale, era una star del web. Ince si mostra come un tribuno del popolo che durante i comizi canta e balla, trascinando la folla. Per molti, una sorta di “Erdogan di sinistra”. Originario di Yalova, nel Nord-ovest, ha guidato l’influente associazione che si occupa della difesa del pensiero di Ataturk. La laicità lo contraddistingue, ma non il laicismo. “Mia sorella e mia madre portano il velo”, ha ricordato, spiegando però che per lui la religione deve restare una scelta personale.