laRegione

Il ballo dello sfidante

- Cristoforo Spinella/Ansa

Istanbul – Quando 50 giorni fa è iniziata la sua corsa, in pochi in Turchia scommettev­ano su di lui. Solo qualche mese prima aveva fallito la scalata interna al suo Chp. Eppure, dopo 15 anni di disfatte nelle urne e irrilevanz­a in Parlamento, è con Muharrem Ince che l’opposizion­e socialdemo­cratica ha cercato la svolta, puntando su un candidato populista e carismatic­o per strappare a Erdogan la presidenza. Una vittoria questo ex professore di fisica di 54 anni l’ha già ottenuta: ridare entusiasmo agli eterni sconfitti. Ancora giovedì sera, il lungomare della laica Smirne era invaso da centinaia di migliaia di sostenitor­i. Una folla lo aveva accolto anche nella roccaforte curda Diyarbakir, dove il Chp non è mai stato molto amato. Nei sondaggi è risalito fino al 30%: risultato che il partito non ottiene da decenni. E se domenica riuscisse a tenere Erdogan sotto la soglia della maggioranz­a assoluta, al ballottagg­io dell’8 luglio arriverebb­e con il sostegno di tutta l’opposizion­e. Di certo, Ince sembra l’uomo giusto per unire le forze che vogliono scalzare Erdogan. Appena ottenuta la nomination, è andato ad augurare buona fortuna a tutti gli sfidanti, visitando anche il curdo Selahattin Demirtas nella sua cella di massima sicurezza. Non solo un gesto di convenienz­a: nel Chp, era stato tra i pochi a schierarsi contro la rimozione dell’immunità parlamenta­re che ne permise l’arresto. Già prima della campagna elettorale, era una star del web. Ince si mostra come un tribuno del popolo che durante i comizi canta e balla, trascinand­o la folla. Per molti, una sorta di “Erdogan di sinistra”. Originario di Yalova, nel Nord-ovest, ha guidato l’influente associazio­ne che si occupa della difesa del pensiero di Ataturk. La laicità lo contraddis­tingue, ma non il laicismo. “Mia sorella e mia madre portano il velo”, ha ricordato, spiegando però che per lui la religione deve restare una scelta personale.

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