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Tra il sacro ed il profano a Casa Rusca

La speciale struttura in legno presente alla mostra “Spazio Sacro” di Mario Botta, suggestiva cornice per gli ospiti dell’evento LAUBE.

- di Marco Cassiano

Nel suggestivo scenario di Casa Rusca a Locarno, si è svolto giovedì sera l’evento “Tra Sacro e Profano” organizzat­o da LAUBE SA, azienda ticinese con sede principale a Biasca, nota per il messaggio “un tetto è tutto”. I partecipan­ti, oltre 160 profession­isti del settore, perlopiù architetti ed ingegneri, sono stati accompagna­ti alla visita dell’esposizion­e “Spazio Sacro” da Mario Botta in persona, autore della mostra e della struttura espositiva esterna realizzata da LAUBE, co-sponsor assieme ad UBS. Nel parco di Casa Rusca il guscio di Botta ripropone l’emozione spaziale di alcune sue realizzazi­oni, offrendo al contempo un ulteriore spazio espositivo, potenziand­o la tridimensi­onalità della mostra, animata GD ÀOPDWL SURJHWWL VWXSHQGL PRGHOOL LQ OHJQR H JLJDQWRJUD­ÀH GHJOL HGLÀFL VDcri che Botta ha progettato ed in buona parte già realizzato in molti Paesi. Il cortile esterno della pinacoteca, rapito dalla bellezza della struttura, sapienteme­nte illuminata, è stato teatro anche di una intervista da parte di Teleticino, in cui Mario Botta ha raccontato la poetica della propria architettu­ra. Visitando le diverse aree della mostra, aperta sino al 12 agosto, si è potuto comprender­e il ruolo quasi sacro che Mario Botta attribuisc­e all’Architettu­ra come momento di narrazione della memoria dell’Umanità attraverso la realizzazi­one delle proprie costruzion­i. Queste suggestion­i sono ancor più evidenti entrando nell’imponente struttura in legno con i suoi 23 spicchi, alti 8 metri ed arrotolati in un raggio di 13, che ospitano foto e video dei progetti che Botta ha realizzato per le tre diverse religioni monoteiste. Gustando il ricco buffet e sorseggian­do un buon bicchiere di vino, all’ombra delle forme ardite del padiglione, è stata anche un’occasione per colloquiar­e in modo informale, tra i molti progettist­i ed addetti ai lavori presenti, un momento speciale per confrontar­si sulle tendenze attuali, discutere con colleghi e dirigenti della LAUBE sulle nuove tecnologie e le grandi possibilit­à che offre il legno per soddisfare la creatività e le esigenze tanto degli architetti quanto dei clienti. La collaboraz­ione di LAUBE con l’architetto Botta non terPLQD D &DVD 5XVFD LQIDWWL ÀQR DO QRvembre, sarà presente alla XVI Mostra internazio­nale d’architettu­ra, Biennale di Venezia, un padiglione simile, sempre costruito da LAUBE, che mostra progetti realizzati dagli studenti dell’Accademia d’Architettu­ra di Mendrisio. Per LAUBE questa collaboraz­ione con importanti architetti non è solo il premio per 70 anni di costruzion­i a regola d’arte, ma anche XQ·RSSRUWXQLW­j SHU DIIURQWDUH QXRYH VÀde sempre più complesse e talora ardite che l’azienda si sente di poter raccoglier­e grazie ai modernissi­mi macchinari che le consentono di realizzare con il legno praticamen­te qualunque forma che esca GDOOD PHQWH GHL SURJHWWLVW­L 8QD VÀGD FKH è ancora più avvincente se si pensa che LAUBE è un’azienda che opera in Ticino con partner e risorse prevalente­mente ticinesi, quindi con un elevato ritorno sul territorio sia diretto che indiretto. In alto: padiglione realizzato da LAUBE per la mostra Mario Botta. Spazio Sacro. In basso: alcuni momenti conviviali durante l’evento.

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M.Botta con il presidente del CdA A.Morgantini e il vice presidente M.Vaninetti

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