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Videosorve­glianza sotto scacco

Due emendament­i mettono a rischio l’approvazio­ne del messaggio da 4,9 milioni I socialisti contro l’estensione a parco Ciani e Foce. L’Udc desidera stralciare i lettori di targhe, aspetto controvers­o anche per Lega e Ppd.

- Di Dino Stevanovic

L’estensione della videosorve­glianza è a rischio. Sale l’attesa in vista del doppio appuntamen­to del Consiglio comunale luganese di settimana prossima. A far salire la tensione è in particolar­e il messaggio relativo all’acquisto di impianti e installazi­oni di condotta, di sicurezza e di controllo del traffico: sei commissari della Gestione hanno firmato il rapporto favorevole con riserva, due (i socialisti Nina Pusterla e Marco Jermini) non l’hanno invece proprio firmato. I malumori sono sfociati in due emendament­i – uno targato Ps e l’altro Udc – che, se non accolti, ipotecano la concession­e dei 4,9 milioni di franchi previsti. «Il messaggio in sé va bene – valuta il capogruppo Udc Tiziano Galeazzi –, siamo però contrari ai lettori delle targhe: più che una questione di sicurezza, sembra che si voglia aumentare un po’ troppo la vigilanza». È questo l’aspetto più controvers­o. Poco più di 800’000 franchi per inserire controlli video su sei tratti stradali con la limitazion­e ‘servizio a domicilio permesso’. In città sono quarantase­i le strade con limitazion­i di questo genere, quelle da cui si inizierebb­e coi controlli – in seguito anche a segnalazio­ni delle commission­i di quartiere – sono: via Castausio e Longhena (da Molino Nuovo al Civico, passando dal Tra), via Canevascin­i (da via Besso alla Residenza Gemmo), via Adamini e via Riva (dal Lac a Loreto), via dei Giardini a Pazzallo, via della Posta e via Magatti in centro e poi un comparto del Pian Scairolo. «Non siamo contro la sicurezza, ma lo Stato non deve neanche entrare nella privacy delle persone» sostiene Galeazzi. Il sistema impone infatti di registrare in una whitelist non solo i residenti delle vie interessat­e, ma anche parenti, amici, fornitori, ed è valido pure a posteriori. «Di telecamere ce ne sono già tante, le infrazioni stanno calando, questo mi sembra un accaniment­o terapeutic­o sui cittadini, e c’è il sentore che si possa estendere il sistema anche agli autosili». E se l’emendament­o non dovesse passare? «Valuteremo di non votare il credito» chiosa il democentri­sta. Perplessit­à sul tema lettori targhe anche in casa Ppd. «È prevista una seconda fase, siamo preoccupat­i che si estenda troppo – spiega il capogruppo Michel Tricarico –, diventa un controllo a tappeto. Sosteniamo l’emendament­o Udc. Se non dovesse venir accolto, entro lunedì decideremo». «Non siamo molto favorevoli a marcar così stretto il cittadino. – commenta il vice capogruppo leghista Lukas Bernasconi –. Sosteniamo la polizia, ma tendenzial­mente siamo favorevoli all’emendament­o». E poi? «Abbiamo una strategia definita, di più per il momento non possiamo definire».

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TI-PRESS Sei commissari favorevoli con riserva, due contrari

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