‘Passo avanti, nella testa’
Xhaka e una vittoria da incorniciare. ‘Siamo cresciuti rispetto a 4 anni fa. L’Aquila? Non era diretta contro qualcuno’.
Il protagonista è lui, comunque la si guardi. Quel Granit Xhaka il cui gol segna un punto di svolta sotto il diluvio di Kaliningrad. «Il gol? Non sono mai stato così convinto di un tiro, come di questo – spiega il centrocampista dell’Arsenal –. Ho visto la palla arrivare e il timing era perfetto». Così come perfetto è stato l’epilogo della serata. «Meglio di così, davvero, non poteva andare – continua –. Però è vero pure che abbiamo cominciato male. Anzi, nei primi 15’ direi davvero malissimo. Negli spogliatoi, alla pausa, tutti hanno alzato la voce, eravamo davvero furiosi». Poi Xhaka racconta il suo gesto d’esultanza dopo il gol. «Non era pianificato. Per noi quattro (dice, alludendo a Behrami, Shaqiri e Dzemaili, ndr) questa era una partita speciale. Ma prima di questo confronto noi non abbiamo parlato molto, abbiamo soprattutto lasciato parlare gli altri. Erano emozioni... La gente lo sa: sono qui per la Svizzera, al 100%, ma quell’aquila non era un affronto rivolto contro qualcuno, me era dedicata alla gente che amo e che mi ha sempre sostenuto». Sullo spirito di questa squadra, invece, Xhaka, la pensa così. «Stasera lo si è visto che questa squadra vive, mostra emozioni. Il fatto è che sul piano mentale abbiamo fatto un passo in avanti, rispetto a quattro anni fa. E riuscire a vincere partendo dallo 0-1 contro una Serbia così forte, be’, non ho parole».
Sollevato anche Vladimir Petkovic: ‘Ora sappiamo di poter affrontare il nostro terzo impegno con serenità’
Questione di carattere, per dirla con Breel Embolo. «La verità è che non abbiamo perso la testa – dice l’attaccante che gioca in Germania, nello Schalke –. Alla pausa abbiamo fatto dei cambiamenti e abbiamo discusso di ciò che non andava. E quando siamo tornati in partita, ci abbiamo creduto». E ora, per mal che vada, ora alla squadra di Petkovic basta un pareggio nell’ultima sfida con la Costa Rica per arrivare agli ottavi. «Prima di tutto dobbiamo analizzare bene questa partita – conclude Embolo –, per vedere nel dettaglio cos’ha funzionato bene e cosa no. Poi penseremo alla Costa Rica, che è reduce da
una buona partita con il Brasile, cercando di capire quali sono i suoi punti deboli». Intanto Vladimir Petkovic una sua idea se l’è già fatta. «Adesso, dopo questo successo, sappiamo
di poter affrontare con serenità il terzo impegno – dice il selezionatore rossocrociato –. Dopo che contro la Serbia siamo riusciti comunque a ritrovare il nostro gioco, nonostante
tutte le difficoltà causate dai nostri avversari, specialmente nel gioco aereo e sui cross. C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine siamo riusciti a mettere un po’ d’ordine».