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‘Mi ha costretto a battermi’. Ed è semifinale

Deve soffrire di nuovo, ma alla fine Federer piega l’australian­o Ebden

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È dietro l’angolo, o quasi, il decimo titolo sull’erba di Halle. Per un Roger Federer che, di nuovo, è costretto a soffrire. Come il giorno prima, contro il francese Paire, quando Federer era stato addirittur­a costretto ad annullare due match point – il numero uno al mondo passa un’altra giornata di difficoltà, prima di riuscire a superare l’ostacolo costituito da Matthew Ebden, trentenne australian­o ma nato in Sudafrica che in vita sua fino a ieri non aveva mai dovuto affrontare. «In fin dei conti ne sono uscito piuttosto bene – analizza, a caldo, il basilese –. E non era per nulla evidente, infatti Matthew ha giocato davvero bene, e mi ha costretto a battermi». Fortunatam­ente per lui, stavolta il basilese è in giornata. E quando serve, come nel tie break al termine della prima frazione, riesce a stringere i tempi. In una partita Federer è perfettame­nte assistito dal suo rovescio. «Tuttavia, ho vissuto anche momenti di frustrazio­ne, soprattutt­o nel secondo set – ammette Federer –. Fortunatam­ente però sono riuscito a passare oltre». Chiudendo il pomeriggio con le braccia protese al cielo per salutare la semifinale. Dove, quest’oggi, troverà di fronte a sé un altro giocatore tutt’altro che di primissimo piano, e cioè l’americano Denis Kudla (Atp 109) che, partito dalle qualificaz­ioni, sul prato verde tedesco arriva fino in semifinale, dopo il successo in due set sul giapponese Yuichi Sugita. Tra Federer e il venticinqu­enne che vive in Virginia fin qui c’è un unico precedente, quello di sei anni fa a Indian Wells, dove l’elvetico si impose con un secco 6-4 6-1.

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KEYSTONE Adesso c’è Kudla

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