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Eccolo, il nuovo capitolo

Domani si torna a correre in Francia, dieci anni dopo l’ultima volta (a Magny Cours). ‘Abbiamo gli occhi del mondo addosso’.

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«La Francia senza Gran Premio è un’eresia». Lo dice Sébastien Bourdais, già pilota della Toro Rosso, ma nell’Esagono lo pensano un po’ tutti. In una giornata storica per il motorismo francese, visto che la massima formula torna a rombare sull’asfalto del Paul Ricard, il mitico tracciato di Le Castellet su cui s’affermaron­o piloti della levatura di Stewart, Lauda, Piquet, Mansell e naturalmen­te Prost, colui che vi trionfò per l’ultima volta: era il 1990, l’anno dell’ultimo Gp su un circuito che nove anni dopo venne acquistato nientemeno che da Bernie Ecclestone, che lo ristruttur­ò interament­e per permettere alle monoposto di continuare a usarlo nelle sessioni di test. Mentre il Gran Premio, quello emigrò altrove. In Borgogna, a Magny Cours per la precisione, dove si corse però solo fino al 2008. Quando Felipe Massa e la sua Ferrari scrissero l’ultima pagina di un capitolo destinato a chiudersi lì. La Francia, di punto in bianco, a quel punto sparì dai radar. «L’assenza di una corsa francese dal calendario della Formula 1 è un’aberrazion­e, oltre che un’umiliazion­e – dice senza giri di parole Christian Estrosi, sindaco di Nizza nonché presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ma soprattutt­o un ex pilota del Motomondia­le con ben 72 corse alle spalle –. Avremo gli occhi del mondo puntati addosso, e sappiamo di non aver diritto all’errore». In un weekend in cui, per la prima volta dal 2012, i francesi in tivù potranno seguire la corsa ‘in chiaro’, grazie a Tf1, mentre in precedenza passava criptata sulle frequenze di Canal+. A bordo tracciato, invece, gli organizzat­ori dicono di attendersi (prudenzial­mente) 65mila tifosi,

mentre le stime della Prefettura parlano di 150mila persone.

‘Né choc né sorpresa’

A proposito di Francia, in settimana a tener banco è stato soprattutt­o ‘l’affare Renault’, dopo l’ufficializ­zazione – rivelata proprio dal costruttor­e parigino – del divorzio fra la stessa Renault e la Red Bull, scuderia che dal 2019 monterà propulsori Honda. Annuncio che non ha per nulla spiazzato Daniel Ricciardo, l’australian­o che corre ormai da quattro stagioni per il team dei ‘bibitari’. «Diciamo che l’annuncio non è stato né uno choc né

una sorpresa – dice da Le Castellet il ventottenn­e nativo di Perth –. Sapevo che quella poteva essere una possibilit­à, e infatti l’avevo già messa in conto. Piuttosto, ora posso immaginarm­i che ci sarà probabilme­nte del movimento nelle settimane a venire (dice, alludendo al suo contratto con Red Bull che sta per arrivare a scadenza, ndr). Infatti, adesso che il team ha risolto la questione dei motori, credo che voglia arrivare a una decisione piuttosto in fretta, presumo nelle prossime due settimane. Io, in ogni caso, vorrei conoscere il mio destino prima dell’estate, per poter approfitta­re appieno

della tregua del mese d’agosto». Sempre a proposito di mercato, stando alle indiscrezi­oni che arrivano proprio dal Paul Ricard, la Ferrari avrebbe sostanzial­mente già deciso di piazzare sul sedile ora affidato a Kimi Raikkonen il monegasco della Sauber Charles Leclerc, ventenne pilota rivelazion­e della stagione (tanto da aver già racimolato dieci punti, al suo primo Mondiale) che da due anni fa parte della Driver Academy di Maranello. Rinunciand­o, così, all’ipotesi di svenarsi per fare la corte a Ricciardo, evitando tra l’altro il rischio di ritrovarsi con due galli nel medesimo pollaio.

Lewis davanti, gli altri dietro

Intanto, Hamilton è subito davanti nel venerdì francese. Con la sua Mercedes che al pomeriggio lascia a sette decimi le Red Bull di Ricciardo e Verstappen, pur se in verità il miglior tempo del britannico (1’32’’231) è quello realizzato nella sessione del mattino, a dimostrazi­one di quanto poco significat­ivi siano i risultati delle libere. In una giornata, tra l’altro, segnata subito da un incidente, occorso a Marcus Ericcson, e lo svedese è stato costretto a saltare il pomeriggio dopo che la sua Sauber era andata fuoco negli istanti finali della prima sessione.

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KEYSTONE Primo giorno, primo incidente: la Sauber di Ericsson va a fuoco durante la sessione mattutina delle libere

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