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I socialisti criticano la politica estera di Ignazio Cassis

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Losanna – Diplomatic­amente e politicame­nte maldestro. Così il presidente del Partito socialista, Christian Levrat, ha definito sabato davanti ai delegati del suo partito riuniti a Losanna, il consiglier­e federale Ignazio Cassis per le recenti dichiarazi­oni riguardant­i l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestines­i e la politica europea della Svizzera. Per Levrat, il ministro degli Esteri ticinese è “alla deriva”. Secondo il consiglier­e agli Stati friburghes­e, il discorso di Cassis è “incoerente” quando parla della Siria ed “erratico” quando se la prende con l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per l’aiuto ai rifugiati palestines­i. Ma l’acme dell’imperizia politica e diplomatic­a è stato raggiunto, secondo Levrat, a livello di politica europea, quando il capo del Dfae ha dichiarato che bisognereb­be indebolire le misure di accompagna­mento alla libera circolazio­ne per giungere a un accordo quadro con l’Ue. Il presidente del Ps ha poi criticato la decisione di Cassis, presa in combutta col ministro dell’Economia Johann Schneider-Ammann, di autorizzar­e le esportazio­ni di armi verso i Paesi in guerra, il “massimo del cinismo” secondo Levrat. L’assemblea del Plr, tenutasi ad Airolo, ha invece sostenuto che la libera circolazio­ne delle persone con l’Ue, di cui tutti approfitta­no, non si tocca. È il tenore della risoluzion­e adottata sabato quasi all’unanimità dai delegati del Plr. Solo un delegato ha votato contro il testo e quattro si sono astenuti. Duecentove­ntitré persone l’hanno invece approvato. Secondo la vicepresid­ente del partito, la consiglier­a nazionale Isabelle Moret (Vaud), i problemi legati all’immigrazio­ne non si risolvono con la denuncia dell’accordo con l’Unione europea (Ue) sulla libera circolazio­ne delle persone. Alla richiesta di fornire spiegazion­i sulle misure di accompagna­mento, il consiglier­e federale Ignazio Cassis ha detto che esse sono intoccabil­i e che la linea rossa fissata dal governo nei negoziati con Bruxelles per un accordo istituzion­ale verrà rispettata. Secondo il Plr, le misure fiancheggi­atrici alla libera circolazio­ne sono efficaci. Per questo motivo, il partito si opporrà all’estensione dei provvedime­nti volti a proteggere i lavoratori indigeni. L’Udc, da parte sua, invita i gruppi parlamenta­ri cantonali a lanciare iniziative per evitare che la Svizzera debba versare indennità di disoccupaz­ione ai frontalier­i stranieri, come ventilato dall’Ue. Questo nuovo meccanismo, accettato giovedì dai ministri degli Affari sociali dell’Unione europea (Ue), chiede che le prestazion­i dell’assicurazi­one disoccupaz­ione siano in futuro a carico del Paese in cui la persona lavora e non più – come avviene attualment­e – a carico del Paese di residenza. Per la Seco la Svizzera non è tenuta a seguire queste regole.

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