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Europa spaccata sull’accordo di Dublino

Il vertice informale di governo si chiude con un nulla di fatto e senza sintesi condivisa

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Bruxelles – Il premier Giuseppe Conte porta a Bruxelles la proposta dell’Italia per superare il regolament­o di Dublino ma il pre-vertice a sedici si chiude senza un’intesa, con i leader impegnati più ad evitare lo scontro che a cercare una sintesi. Alla cancellier­a tedesca Angela Merkel, all’uscita della riunione, resta così lo spazio per poter parlare di “buona volontà” mostrata da tutti al tavolo per superare i disaccordi sul tema migranti e trovare una “soluzione europea” al Consiglio europeo di giovedì e venerdì. “La responsabi­lità è di tutti: nessun Paese deve prendersi il peso da solo”, ha ammonito la cancellier­a tedesca, grande promoter del summit, convocato irritualme­nte dal presidente della Commission­e Ue Juncker su sua pressione. In realtà le posizioni non sono cambiate e l’Europa resta spaccata. Emmanuel Macron, dopo le velenose polemiche con l’Italia dei giorni scorsi, è tornato a sottolinea­re con tono polemico come la Francia “non abbia lezioni da prendere da nessuno” perché “quest’anno è stato il secondo Paese per richieste d’asilo accolte”. Il capo dell’Eliseo ha esortato l’Europa a “non tradire i propri valori fondanti, perché quando l’ha fatto ha dato il peggio”. E poi ha lanciato il suo affondo contro chi nell’Ue “cerca di strumental­izzare la situazione per creare una tensione politica e giocare con le paure”. Il capo dell’Eliseo ha dato atto alla proposta italiana di essere “coerente” con le discussion­i in corso ma poi ha rilanciato la sua ricetta – contrappos­ta – di “centri chiusi” per i migranti gestiti e finanziati dall’Europa sul suolo dell’Unione nei Paesi di primo approdo: cioè l’Italia. Questo, nel nome del rispetto del diritto internazio­nale, ma proprio all’antitesi dell’iniziativa portata al tavolo da Conte, la ‘Strategia europea multilivel­lo’. Nel piano italiano si prevede di rafforzare le frontiere esterne e gli accordi tra Ue e Paesi terzi, oltre che di creare centri di protezione internazio­nale negli Stati di transito. Ma soprattutt­o di superare il regolament­o di Dublino, con un colpo di spugna alla regola della responsabi­lità del Paese di primo ingresso, stabilendo piuttosto che “chi sbarca in Italia” arriva nell’Ue. Voci, che preferisco­no restare anonime, spiegano che durante la discussion­e, è stata registrata disponibil­ità a lavorare sui tasselli che costituisc­ono la dimensione esterna del documento arrivato da Roma, peraltro non del tutto originale, come osserva anche il premier greco Alexis Tsipras: “Penso che per la maggior parte si tratta di proposte che abbiamo già cercato di attuare”. Nessuno invece commenta il concetto più controvers­o, quello di distribuir­e subito i migranti tra Paesi europei, superando il regolament­o di Dublino. “Conte ci ha presentato la sua proposta, molti elementi sono stati inclusi nella discussion­e, ma l’abbiamo appena vista e la studieremo”, ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez, che in un’intervista a ‘El País’ aveva accusato il governo italiano di essere “egoista e antieurope­o”. ANSA

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