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Due pesi e due misure sulle fughe di notizie?

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“Due pesi e due misure?”. Il tema delle fughe di notizie da Palazzo Civico anima un’interrogaz­ione interparti­ta – prima firmataria la liberale-radicale Morena Ferrari Gamba –, che si chiede come mai in alcuni casi la questione sembri passare inosservat­a e in altri si arrivi a minacciare denunce penali. Fonte d’ispirazion­e per l’atto parlamenta­re sono le recenti dimissioni del direttore della Divisione cultura Lorenzo Sganzini. Pur senza che questo sia mai stato confermato (né smentito), dal diretto interessat­o, l’addio sembrerebb­e essere dovuto all’ammoniment­o inflitto dal Municipio a lui e al direttore del Lac Michel Gagnon per le commesse pubbliche irregolari al centro culturale. “Un gesto plateale (il richiamo, ndr) ai due direttori a cui non c’era nulla da rimprovera­re” secondo l’interrogaz­ione, che prende le difese di Sganzini e Gagnon: “Il risultato positivo e tanto declamato del Lac, il migliorame­nto delle attività culturali della città e sinergie pubblico privato, sono dovute anche alle capacità, competenze e conoscenze dei due direttori”. L’interrogaz­ione esprime quindi dissenso verso “la gestione dell’amministra­zione pubblica in piazza”, che “piccona in modo indistinto l’amministra­zione, allontana gli uomini migliori e perbene, e il risultato finale sarà esattament­e quello che non si vuole: una cattiva amministra­zione”. Altro punto sollevato è la credibilit­à del Municipio, minata secondo i firmatari da queste fughe di notizie, come pure la questione dell’immagine. Si chiede infatti non solo quali siano le conclusion­i della Divisione risorse umane sull’inchiesta che ha portato al richiamo, ma anche come mai queste non siano state rese di dominio pubblico – visto che la notizia dell’indagine stessa lo era nel frattempo diventata –, per evitare strumental­izzazioni e la “gogna pubblica”. Ultimo punto, la questione della succession­e di Sganzini. Sebbene il ‘Mattino della domenica’ abbia proposto di abolire la carica, i consiglier­i ritengono il contrario: “Un direttore non è un coordinato­re, a lui spettano compiti strategici di sviluppo, compresi la ricerca di fondi e contatti con i privati. Inoltre, enti e fondazioni sono appena stati costituiti e devono ancora consolidar­si».

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TI-PRESS Lorenzo Sganzini

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