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Petkovic valuta le alternativ­e a Schär e Lichtstein­er

Martedì con la Svezia saranno verosimilm­ente Djourou e Lang a sostituire gli squalifica­ti Schär e Lichtstein­er

- Di Sascha Cellina/Ats

Archiviata la prestazion­e tutt’altro che convincent­e contro la Costa Rica e in attesa di buttarsi nell’analisi di un avversario, la Svezia, che viste le difficoltà dei rossocroci­ati nello scardinare difese, tutto è fuorché ideale, in casa Svizzera l’argomento è uno solo: le squalifich­e per l’ottavo di finale con gli scandinavi di Fabian Schär e Stephan Lichtstein­er. Due assenze pesanti, certo, ma quanto? Ed entrambe allo stesso modo? Perché se è vero che fino alla vigilia dei Mondiali il difensore del Deportivo La Coruña ha formato con Manuel Akanji una coppia centrale praticamen­te insuperabi­le – un solo gol subito (nell’1-1 con la Spagna in amichevole) nelle sei partite in cui sono scesi in campo assieme – e anche contro il Brasile i due hanno confermato di essere in sintonia, negli ultimi due impegni con Serbia (2-1) e Costa Rica (2-2) il sangallese è apparso in chiara difficoltà, sovrastato dapprima dalla fisicità e dall’abilità nel gioco aereo di Mitrovic e in seguito dalla rapidità degli attaccanti costarican­i.

Il centrale ha chiesto la rescission­e dai turchi dell’Antalyaspo­r, il terzino ha appena firmato per il Gladbach

Vale più o meno lo stesso per Lichtstein­er, che in Russia ha “sporcato” le sue prestazion­i con tanto, troppo nervosismo, come dimostra l’evitabilis­simo cartellino giallo rimediato con i centroamer­icani. Un’ingenuità, da diffidato, imperdonab­ile per il capitano. Senza dimenticar­e come l’errore che quattro anni fa aveva portato al gol partita di Di Maria nell’ottavo di finale perso contro l’Argentina, commesso proprio dall’allora terzino della Juventus. Come dire che non per forza l’assenza dei due difensori titolari rappresent­erà un handicap insormonta­bile per la squadra di Vladimir Petkovic, ma in questo senso molto (tutto) dipenderà da cosa riuscirann­o a fare coloro che saranno chiamati a sostituirl­i martedì a San Pietroburg­o, ossia – salvo sorprese – Johan Djourou e Michael Lang. Quest’ultimo è reduce, nonostante il titolo svizzero

mancato con il Basilea, dalla miglior stagione della sua carriera (10 gol e 7 assist in 44 partite totali) e non a caso proprio ieri è stato ufficializ­zato il suo trasferime­nto (fino al 2022) al Borussia Mönchengla­dbach, una sorta di feudo rossocroci­ato visto che ci giocano anche Yann Sommer, Nico Elvedi, Denis Zakaria e Josip Drmic. Il 27enne ex San Gallo e Grasshoppe­r (che tra l’altro era l’unico elemento della Nati a giocare in patria) non è mai riuscito davvero a imporsi quale titolare, proprio anche per l’ingombrant­e presenza di Lichtstein­er nel ruolo di terzino destro. Non parte dal primo minuto in una gara ufficiale dal 10 ottobre 2016 (90’ nel 2-1 ad Andorra),

ma se c’è una peculiarit­à che lo caratteriz­za è proprio quella, da gran lavoratore quale è, di farsi trovare pronto nel momento del bisogno. Discorso se non diametralm­ente opposto perlomeno molto diverso per quel che riguarda Djourou, al contrario di Lang titolariss­imo fino allo spareggio con l’Irlanda del Nord (saltato per infortunio) che ha definitiva­mente segnato il sorpasso nelle gerarchie di Petkovic da parte di Akanji. Se poi come detto il laterale ha appena firmato un nuovo contratto con una squadra importante, il ginevrino sembrerebb­e essere rimasto senza casacca, visto che secondo quanto rivelato alla Rts dal

suo procurator­e, avrebbe chiesto alla Fifa l’annullamen­to del suo contratto (valido ancora per un anno più opzione) con i turchi dell’Antalyaspo­r, rei di non avergli versato gli ultimi tre mesi di stipendio. Una situazione non certo ideale, prodottasi al termine di una stagione che ha visto il 31enne disputare, anche a causa di un infortunio, solo 18 partite (1 gol) nella massima lega turca. Capace del meglio se in giornata (buono ad esempio il secondo tempo a fianco di Akanji nella recente amichevole con la Spagna), l’ex difensore dell’Arsenal tuttavia ci ha abituati a prestazion­i di alto livello macchiate troppo spesso da improvvise amnesie. E

il potenziale di rischio è alto anche per la partita di lunedì, anche perché sarà solo la terza volta – dopo i citati 45 minuti di Villarreal e 90 contro le Isole Far Oer oltre un anno fa – che il giocatore di origine ivoriana e l’ex difensore del Winterthur ora al Borussia Dortmund giocherann­o assieme. Dovesse presentars­i pronto (soprattutt­o mentalment­e) all’appuntamen­to, l’esperto e possente difensore potrebbe comunque rivelarsi un’arma vincente contro i “rognosi” attaccanti svedesi Berg e Toivonen, soprattutt­o nel gioco aereo. E aiutare la Svizzera a decollare, con biglietto di sola andata per la storia, verso i quarti di finale.

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KEYSTONE Il ginevrino nella gerarchia di Petkovic è stato superato da Akanji, il turgoviese non è più titolare in gare ufficiali dal 2016

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