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Che animale è?

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I nostri fiumi, se puliti e incontamin­ati, sono l’habitat perfetto per tantissimi animali, grandi o piccoli che siano. Il toporagno d’acqua è il più grande toporagno d’Europa e un abile nuotatore. S’immerge alla ricerca di larve di insetti, rane o piccoli pesci. Sotto la lingua secerne sostanze velenose ma il suo morso è unicamente letale per animali grandi come un topo. Leggerment­e tossica, invece, è la salamandra pezzata, che è lunga circa 20 centimetri. Ci si può imbattere anche in un tritone

alpino, che nasce in corsi d’acqua con poca corrente ma vive sulla terra. I maschi hanno una cresta giallo-nera sulla schiena durante il periodo dell’accoppiame­nto, che avviene in acqua. Il gambero di fiume è un animale notturno che trascorre le giornate nelle tane da lui stesso costruite. Raggiunge i 16 centimetri di lunghezza. La larva

di tricottero, lunga fino a 2 centimetri, si costruisce una specie di astuccio protettivo con sassolini o frammenti vegetali. I tricotteri sono parenti stretti delle farfalle. Solitament­e il loro corpo è marroncino. La larva di libellula (Calopteryx splendens), invece, vive in ruscelli e fiumi con fondo sabbioso. Dato che molte specie di libellula sono minacciate, è importante non toccare le loro larve. Un pesce molto raro è lo scazzone, lungo quasi 10 centimetri. Non è un pesce molto attivo ed è possibile catturarlo con le mani ma va rimesso subito in acqua. Si tratta, infatti, di un animale minacciato. Un altro pesce a rischio estinzione è il naso, che in Svizzera depone le uova solo in una decina di zone. Purtroppo non è più possibile trovare il salmone, che a causa delle centrali idroelettr­iche non può migrare dal

mare per deporre le uova in Svizzera. L’effimera è molto particolar­e: i maschi si riuniscono in immensi sciami per attirare le femmine. Queste lasciano cadere le loro uova volando sull’acqua oppure le depongono nuotando. Con molta fortuna si può incontrare anche un

castoro, animale notturno che abbatte gli alberi con i suoi denti e ne mangia le tenere foglie. Qualcuno ha già visto sulle rive di un fiume un albero abbattuto da un castoro? Non può mancare in questa lista il martin pescatore, un uccello bellissimo e sorprenden­te. Ha bisogno di ripide rive terrose per sca- vare una lunga galleria dove nidificare. Appollaiat­o su un ramo, osserva il fiume e quando scorge un pesce, si tuffa rapidissim­o nell’acqua per catturare la sua preda. Il rigogolo non è facile da avvistare perché spesso si nasconde negli alberi. È più facile riconoscer­lo dal suo inconfondi­bile canto. Il piumaggio giallo dei maschi è appariscen­te e ricorda quello dei rigogoli che vivono nelle regioni tropicali. Il cigno reale è sicurament­e tra gli “abitanti” più famosi. Il lungo collo dei cigni è ideale per rovistare il fondale alla ricerca di piante. Oltre a essere un ottimo nuotatore, il cigno sa anche volare ed è uno degli uccelli più pesanti a spiccare il volo. Per evitare che la loro popolazion­e cresca troppo, è meglio non dare del cibo ai cigni. Inoltre, con la presenza dei piccoli sono particolar­mente “scontrosi” se disturbati. E infine: la rana verde maggiore è un anfibio che vive negli stagni e nei laghi ricchi di vegetazion­e, dove trascorre l’inverno immerso nella melma. In due giorni depone fino a 10mila uova, da cui nasceranno i girini che in tre o quattro mesi diventeran­no rane.

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Una libellula

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