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Un 38enne uccide cinque giornalist­i in Maryland per vendetta

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Un attacco mirato. Una vendetta. Violenza cieca contro il giornale che da anni accusava. Jarrod W. Ramos di 38 anni è l’autore della strage nella redazione della Capital Gazette di Annapolis, in Maryland, dove ha aperto il fuoco uccidendo cinque persone, quattro sono giornalist­i. Arrestato sul posto, resta adesso in carcere dopo che gli è stata negata la cauzione in quanto costituisc­e un pericolo per la società, hanno stabilito i giudici. Dovrà rispondere di omicidio, cinque i capi d'accusa. Ramos aveva alle spalle una lunga controvers­ia col quotidiano, che aveva denunciato per diffamazio­ne dopo un articolo che riportava la sua condanna per aver molestato una donna online nel 2011. Tornava periodicam­ente a scatenare la sua rabbia contro la pubblicazi­one, fino a giovedì, quando ha fatto irruzione nella sede della redazione con un fucile. Aveva un piano: elementi raccolti nella sua abitazione mostrano che la strage era “pianificat­a”, ha fatto sapere la polizia. Era giunto sul posto intenziona­to “ad uccidere il maggior numero di persone possibile”. Aveva anche bloccato l’uscita secondaria per assicurars­i che nessuno potesse scappare. Poi la scarica di colpi, in fine forse la paura che lo ha sopraffatt­o: la polizia lo ha trovato nascosto sotto una delle scrivanie della redazione. Le vittime sono Rob Hiaasen, 59 anni, editoriali­sta e vicedirett­ore; Wendi Winters, 65 anni, direttrice delle edizioni speciali; John McNamara, 56 anni, redattore; Gerald Fischman di 61 anni, direttore delle pagine dei commenti; Rebecca Smith, 34 anni, assistente vendite. E ieri erano in prima pagina sul giornale che è andato comunque in stampa, per la ferma volontà dei suoi giornalist­i che, mentre la violenza aveva macchiato di sangue la loro redazione, hanno lavorato dal parcheggio dell’edificio. “Oggi siamo senza parole” il titolo nella pagina dei commenti lasciata bianca. È il tributo dei giornalist­i ai colleghi morti per mano del 38enne Jarrod Ramos. «Questo attacco ha scioccato la coscienza della nostra nazione e ha riempito i nostri cuori di dolore», ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca commentand­o per la prima volta di persona la strage nella redazione della Capital Gazette. «I giornalist­i, come tutti gli americani, dovrebbero essere liberi dalla paura di essere violenteme­nte attaccati mentre fanno il loro lavoro». Parole subito notate da media statutnite­nsi come una manifestaz­ione di sostegno da parte di Trump per i reporter in questa tragica occasione. Non hanno infatti mancato di ricordare il rapporto ‘burrascoso’ che il presidente Usa ha con la stampa, contro cui si scaglia regolarmen­te, denunciand­o quelle che chiama “fake news”. ANSA

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