Mendrisio attira le aziende
Registrato un fenomeno inatteso: la regione risulta essere meglio raggiungibile del Luganese A far emergere il dato è la Commissione della gestione, pronta a vistare i bilanci consuntivi 2017 del Comune, promossi con plauso
Mendrisio deve continuare a fare il proverbiale passo secondo la gamba. La Commissione della gestione non auspica che questo dal governo della Città. Del resto, proprio la cautela nel maneggiare i bilanci e il rigore nelle spese hanno permesso di chiudere il 2017 nelle cifre nere (per oltre 243mila franchi). E ciò a fronte di 92,3 milioni di spesa globale, un moltiplicatore al 75 per cento, investimenti in ripresa e debito pubblico in calo. Il che è valso i complimenti dei commissari, ma soprattutto il loro sigillo unanime in calce al rapporto di cui si farà portavoce Françoise Gehring Amato di Insieme a Sinistra. Come dire che il 9 luglio prossimo i consuntivi del Comune (ma non solo) sono destinati a filare via lisci come l’olio davanti al Consiglio comunale. Sia chiaro, non che la Gestione non abbia delle aspettative nei confronti dell’operato del Municipio. Esecutivo atteso al varco per l’allestimento di uno studio demografico, “strumento di gestione e di previsione dei bisogni della Città” – la richiesta è di “procedere senza indugi” – e per l’introduzione del bilancio di genere. Due progetti che oggi sono in cantiere. Nell’attesa, gli occhi sono puntati sul Piano finanziario 2016-2023, che l’autorità comunale, fanno sapere i commissari, aggiornerà nel corso dell’estate “per avere una visione migliore e più attuale dell’evoluzione finanziaria del Comune”. Obiettivo: “mitigare le incertezze finanziarie” e al contempo “fugare alcune incognite”, all’orizzonte federale la riforma fiscale 17 sulle imprese.
Le ditte traslocano nel distretto
E a proposito di impresa, sul terreno si sta assistendo a un nuovo fenomeno: lo spostamento di aziende dal Luganese al Mendrisiotto, “ritenuto un comprensorio meglio raggiungibile”. A rivelarlo alla Gestione è stato il capodicastero Economia Marco Romano. Un aspetto che si inserisce in un settore che in questi primi mesi dell’anno restituisce riscontri economici sul 2017 “positivi”. Certo, richiamano i commissari, se il trasloco di nuove ditte risulta una indicazione interes-
sante, “occorre tenere presente che il territorio è saturo e che gli spazi per l’insediamento di realtà produttive di una certa dimensione scarseggiano”. Dato in controtendenza rispetto agli appartamenti sfitti, un numero elevato. In ogni caso, per il futuro la Gestione confida di poter avere una “visione maggiormente strategica” dell’attività del dicastero e del settore.
S’inaugura La Filanda
La Città, d’altro canto, sta per concretizzare alcuni dei progetti che hanno contraddistinto questi ultimi anni. È ormai in vista il taglio del nastro al Centro culturale La Filanda, annunciato tra la fine
dell’estate e l’inizio dell’autunno. In effetti, ricorda la Gestione, si sono destinate risorse supplementari proprio per recuperare i ritardi cumulati a causa di ricorsi legati al cantiere. L’opera, come ribadito da Samuele Cavadini, da ex capodicastero, “potrà portare un indotto economico” e rappresenta “un bell’esempio di collaborazione tra ente pubblico e volontariato (la rete dei Filanderi, ndr)”. Se ne riparla a fine settembre (dopo la Sagra del Borgo), invece, per la demolizione del palazzo ex Jelmoli, ha fatto presente ai commissari il capodicastero Daniele Caverzasio. Dato che ha procrastinato la sistemazione provvisoria di piazza del Ponte. Comunque, si anticipa, “è pensabile che dopo la fine della bonifica, quindi tra luglio e settembre, ci sia la possibilità di usufruire dello spazio sotto l’attuale ex Jelmoli”.
Occhio ai quartieri
Ma non è finita lì. Dopo il processo aggregativo, sono diversi, rammenta la Gestione, i progetti che nei quartieri attendono una risposta. Nell’elenco i commissari iscrivono piazza Baraini a Genestrerio, il Bagno spiaggia ad Arzo, il sentiero tra Meride e Arzo, il risanamento del campo polivalente a Rancate e la sistemazione di piazza Volontari a Ligornetto. Da tenere d’occhio, si richiama, anche le buche di cui sono disseminate varie strade cantonali assai trafficate.