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Europee presenti in massa

Fra le migliori sedici anche quattro sudamerica­ne sulle cinque presenti in Russia. Tra le grandi manca solo la Germania.

- Di Julien Pralong (Ats)

Archiviata la fase a gironi, con partite non sempre entusiasma­nti e qualche colpo di scena (non molti, per la verità), con la fase a eliminazio­ne diretta che scatta dagli ottavi di finale la Coppa del mondo entra nel vivo. 48 partite disputate, sulle 64 in calendario. A tre quarti del cammino, spicca come l’Europa conservi un ruolo predominan­te all’interno del panorama calcio, nel quale invece il continente africano continua a faticare. Pur se non sempre convincend­o, le favorite si sono tutte qualificat­e, con la sola clamorosa eccezione della Germania. E daranno vita a otto partite, da domani a martedì, di sicuro interesse, proprio grazie alla formula ‘dentro o fuori’ che non permette più calcoli o speculazio­ni.

Dieci su quattordic­i

Sulle quattordic­i squadre europee presenti al Mondiale, dieci hanno avuto accesso agli ottavi. La Uefa sorride, l’Europa si candida alla conferma di un titolo che dal 2006 non è più uscito dai confini del vecchio continente (Italia, Spagna, Germania). Le eliminazio­ni di Islanda e Serbia (per la presenza nel girone di Brasile e Svizzera) erano tutto sommato preventiva­bili, mentre naturalmen­te sorprendon­o quelle di Germania e Polonia, una delle delusioni più cocenti del torneo. La proporzion­e è più o meno la medesima ma, numeri alla mano, il Sudamerica ha fatto ancora meglio, promuovend­o quattro delle sue cinque compagini. Solo il Perù, peraltro meritevole ma sfortunato, non si è portato agli ottavi. La Concacaf ha mandato avanti solo il Messico (eliminate Costa Rica e Panama), mentre l’Asia salva il proprio triste bilancio con il Giappone, promosso a scapito del Senegal in virtù del minor numero di cartellini gialli ricevuti. Il fallimento più clamoroso è quello dell’Africa: nessuna esponente promossa, sulle cinque qualificat­e.

Le grandi ci sono (quasi) tutte

Come nel 2002, 2010 e 2014, il detentore del titolo è stato mandato a casa dopo le prime tre partite. La Germania è la sola squadra, tra le favorite, ad aver abbandonat­o il torneo anzitempo. Tutte le altre grandi, nonché le squadre indicate come potenziali outsider, sono promosse agli ottavi, anche se qualcuna di queste ha davvero scherzato col fuoco, Argentina in primis. La Spagna ha iniziato benino, ma poi qualche scricchiol­io lo si è avvertito. Al contrario, il Brasile ha dato l’impression­e di essere in crescita. Il Belgio ha convinto, la Francia non ha brillato ma è presente, ed è solida. Lo stesso può dirsi per il Portogallo, forte della variabile Cristiano Ronaldo. L’Inghilterr­a ha offerto sprazzi di bel gioco, la Croazia dispone di una cifra tecnica invidiabil­e.

L’altra metà... del tabellone

Si è tanto discusso della disparità di valori nelle due metà del tabellone delineatos­i dopo la fase a gironi. La Spagna potrebbe avere la strada spianata, in una metà presidiata da soltanto un’altra grande, l’Inghilterr­a, che porta a due il numero di Nazionali già titolate, nella parte bassa del tabellone. In alto, invece, i titoli complessiv­i sono ben dieci, i cinque del Brasile, i due di Uruguay e Argentina, quello della Francia.

Scontro tra titani

Portogallo-Uruguay e FranciaArg­entina sono partite che valgono una finale, i cui vincitori daranno vita a un quarto di finale altrettant­o altisonant­e. Tale densità non si trova, nella parte bassa, in cui una tra Svizzera, Svezia, Colombia e Inghilterr­a, si ritroverà in semifinale.

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KEYSTONE Via spianata verso la finale per la Spagna?

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