Con il Var, 99,3% di decisioni corrette
Quattordici i cambiamenti intervenuti grazie al supporto video
Sono 335 gli episodi oggetto di una verifica da parte della squadra del Var (Video assistance referee) di stanza a Mosca, per quanto attiene alle 48 partite della fase a gironi. La Fifa rivendica un tasso di decisioni corrette pari al 99,3 per cento grazie al supporto video, contro il 95 per cento di quando il Var non c’era. «Sono state verificate tutte le 112 reti della prima fase, e un buon numero di situazioni di gioco, per una media di 6,9 episodi per incontro», ha commentato per conto della Fifa l’ex fischietto italiano Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri. «Su 335 verifiche, 17 hanno richiesto l’intervento del Var. In 14 occasioni l’arbitro si è recato a bordo campo per visionare l’accaduto, nelle restanti 3 situazioni sono stati chiamati in causa solo i colleghi della “Var room” di Mosca: si tratta di un fuorigioco, un contrasto in area di rigore e uno scambio di identità». In totale, sono 14 le decisioni prese dall’arbitro che sono state cambiate grazie al supporto tecnico, 3 quelle invece confermate: un rigore fischiato e due massime punizioni che erano state assegnate senza ragione. Su 335 episodi analizzati, il 95 per cento delle decisioni arbitrali era corretto, ma i 14 cambiamenti intervenuti grazie al Var elevano la quota di successo nelle decisioni al 99,3 per cento. In media, il tempo resosi necessario per il ricorso al Var è stato di 80 secondi. «In alcuni casi – ricorda Collina – la decisione avrebbe anche potuto essere comunicata prima, ma l’arbitro ha preferito concedersi qualche secondo in più per essere certo della bontà della stessa».