È Uruguay-Portogallo la sfida più incerta sulla carta
Per il calcio spettacolo non è la sfida più indicata. Ma UruguayPortogallo, che si gioca stasera a Sochi, è di certo un match che promette scintille. La Celeste, inarrestabile nel primo turno (3 vittorie all’attivo e nessuna rete subita) contro i campioni europei in carica. Un match tra due formazioni che hanno fatto del successo di misura una sorta di loro credo, peraltro molto efficace in occasione dei grandi appuntamenti. Semifinalista nel 2010 e vincitore della Copa America 2011, l’Uruguay, al pari del Portogallo, è un piccolo Paese per il suo Continente, ma uno dei colossi del calcio mondiale. Con tanto di due Coppe del mondo vinte (1930 e 1950). I lusitani, per contro, possono fare affidamento anche su un attacco prolifico, e soprattutto su un Cristiano Ronaldo che in Russia ha già trovato la via del gol a 4 riprese. La seconda giornata dedicata agli ottavi di finale, domani, si aprirà con la sfida tra Russia e Spagna. Sulla carta il pronostico sembrerebbe a senso unico, a favore degli iberici. Ma la pratica non sempre rispecchia la teoria. Anche perché i russi dispongono dei mezzi per poter mettere in difficoltà una Roja che sin qui ha mostrato solo a sprazzi il suo vero potenziale. La Spagna dovrà anche fare i conti con il suo passato, visto che per tre volte il suo Mondiale si è chiuso proprio contro il Paese organizzatore: 1934 in Italia, 1950 in Brasile e 2002 in Corea del Sud. Un chiaro favorito ce l’ha pure l’ultimo quarto di finale del weekend, quello che domani sera a Nizhny Novgorod opporrà la Croazia alla Danimarca. I balcanici, reduci da una prima fase in cui hanno impressionato (3 vittorie fra cui un perentorio 3-0 rifilato all’Argentina) hanno tutte le carte in regola per affrontare questa sfida con il pieno di fiducia. Senza però farsi prendere dall’euforia. Perché i danesi non sono comunque da sottovalutare. Nel loro girone, comprendente Francia, Perù e Australia, Eriksen e compagni hanno infatti evidenziato grande solidità, confermandosi squadra difficile da sottomettere al proprio giogo.