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Nel mirino dell’hitech

Ormai abbiamo fatto l’abitudine all’idea che i robot possano ‘invadere’ le nostre vite. Non fa (quasi) più notizia essere operati da una macchina o giocare a scacchi con un androide.

- Di Elena Zanini

Non sembra così sorprenden­te la possibilit­à (sempre più concreta) di avere posteggiat­a, sotto casa, un’auto che non ha bisogno di noi per portarci al lavoro. Abbiamo perfino paventato la possibilit­à di lasciar scrivere a una macchina articoli di giornale. Mobilità, salute, industria, intratteni­mento. Ogni campo è potenzialm­ente nel mirino hitech. Finanza compresa Ad aprile un report di Capgemini aveva identifica­to l’avanzament­o di tecnologie come l’Intelligen­za Artificial­e o il Machine learning, come il principale trend per il 2018 nell’industria del risparmio gestito, complice anche la quantità sempre più ampia di dati relativi ai clienti, a disposizio­ne degli advisor.

Uomini e robot

Sembra però che la tecnologia (o la curiosità umana) abbia fatto un passo in più. Partendo proprio dagli esperiment­i già fatti nel campo del giornalism­o, Commerzban­k, la seconda banca tedesca per capitalizz­azione, ha deciso di provare a utilizzare la tecnologia per la stesura di report finanziari. Due anni fa aveva fatto la prima mossa, investendo in Retresco, una società che si occupa principalm­ente di semiotica e di analisi del linguaggio. Da lì, a inizio 2018 la seconda mossa con lo sviluppo di tre «chatbot». Un «chatbot» è un software progettato per simulare un comportame­nto umano, nello specifico una conversazi­one.

Chatbot della Commerzban­k

Il primo «chatbot» firmato Commerzban­k è stato pensato per i dipendenti che avevano bisogno di assistenza per trovare numeri o documenti. Gli altri due «chatbot» sono stati sviluppati per supportare l’area acquisti, le procedure di gara e le autorizzaz­ioni. Ora il grande salto verso la creazione di qualcosa di più complesso e strutturat­o, realizzabi­le esattament­e con lo stesso sistema con cui l’Intelligen­za Artificial­e genera articoli di giornale. La ricerca nel settore azionario legata alla stesura delle trimestral­i delle società è una delle aree su cui Retresco e Commerzban­k si stanno in particolar­e concentran­do, grazie all’analisi e allo studio della mole dei dati a disposizio­ne della banca. Ciò rende più facile per un programma di Machine learning, estrarre e contestual­izzare i dati rilevanti, che possono essere poi inquadrati in un report utilizzand­o strumenti di elaborazio­ne del linguaggio naturale.

L’utilizzo dell’Intelligen­za Artificial­e per supportare parte del lavoro umano potrebbe portare a un netto contenimen­to dei costi

Michael Spitz, responsabi­le del Mainincuba­tor, l’unità di ricerca e sviluppo della banca, ha parlato di «risultati promettent­i» perché «gli equity report sono strutturat­i in modo simile, e i documenti di origine sono spesso preparati secondo standard di reporting comuni». Alla base di questa ricerca 4.0, c’è l’implementa­zione della Mifid2, la normativa europea che disciplina i servizi di investimen­to e che punta a forme trasparent­i di remunerazi­one della consulenza. E che costringe gli istituti a ridurre drasticame­nte i costi legati agli studi bancari (alcune società finanziari­e hanno dichiarato che i loro introiti legati alla ricerca sono diminuiti del 30%). Ecco dunque che l’utilizzo dell’Intelligen­za Artificial­e per supportare parte del lavoro umano potrebbe portare a un netto contenimen­to dei costi.

Sostituzio­ne uomo-macchina?

Non immediata!

La strada da fare è ancora lunga: non è immediata la sostituzio­ne uomo-macchina. Ma è innegabile che alcune parti del lavoro di ricerca possano essere migliorate dagli algoritmi e dagli strumenti di Intelligen­za Artificial­e.

Progetti gemelli

Il progetto di Commerzban­k è ambizioso, anche se ci vorranno anni perché possa produrre dei report soddisface­nti e affidabili, condivisib­ili con i clienti. Ma non è l’unico. Oltreocean­o JPMorgan Chase utilizza già l’«Emerging opportunit­ies engine», il motore delle opportunit­à emergenti per identifica­re i clienti giusti per determinat­e offerte azionarie, grazie all’analisi automatica delle loro posizioni finanziari­e, incrociate con l’andamento dei mercati. I gestori di Merrill Lynch usano l’Intelligen­za Artificial­e per selezionar­e le azioni su cui investire o per trovare delle possibilit­à di investimen­to che gli analisti spesso trascurano. Stessa cosa per BlackRock che analizza tutte le informazio­ni disponibil­i sul web, dai social ai siti grazie al Machine learning. Giocare a scacchi con un robot sembra ormai storia antica.

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KEYSTONE I robot pronti a fare gol

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