‘In questa squadra ognuno ha il suo posto’
Dal fischio finale del match con la Costa Rica, se non già dal cartellino giallo rimediato dai diffidati Schär e Lichtsteiner, l’attenzione mediatica si è spostata sui probabili sostituti dei due titolari squalificati, Michael Lang e Johan Djourou. In particolare quest’ultimo, ormai tra i veterani della Nati, è stato bersagliato dalla critica “preventiva” di parte della stampa (soprattutto svizzero-tedesca, che non è mai stata troppo delicata con lui). «Ormai faccio parte della mobilia, sono abituato alle critiche e non ci do troppo peso, che siano di ieri o di oggi – afferma il centrale di 31 anni –. Si dimentica piuttosto in fretta ciò che è stato scritto, meno quello che succede in campo e l’unica cosa che conta è ciò che ci aspetta domani a San Pietroburgo». Ossia la Svezia, in quello che per il ginevrino sarà il terzo ottavo di finale mondiale dopo le sconfitte con l’Ucraina nel 2006 e l’Argentina nel 2014... «A questo stadio della competizione, le chance sono sempre 50 e 50. Si è visto quattro anni fa con l’Argentina, quando tutto si è deciso per un niente». Sul fatto che nelle gerarchie di Petkovic sia stato superato da Akanji (con il quale farà coppia domani), Djourou sottolinea come «fa parte della normale vita di una squadra, i giovani avanzano e l’avvento di Manuel è stato molto positivo. Inoltre la mia stagione è stata complicata, anche a causa di un infortunio che mi ha tenuto fermo per tre mesi. Ma, a 31 anni, non mi sento più sotto pressione e la mia unica preoccupazione è dare tutto per la squadra».