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Spagna, la fine di un ciclo?

Furie rosse eliminate ai rigori dalla Russia. La Croazia, sempre dagli undici metri, manda a casa la Danimarca.

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Prosegue la caduta delle grandi (o presunte tali) ai Mondiali in Russia. Dopo Germania, Argentina e Portogallo, ieri ha fatto le valigie anche la Spagna, mentre la Croazia si è salvata per il rotto della cuffia, battendo ai rigori la Danimarca. E dal dischetto degli undici metri è finita anche l’avventura (e il ciclo d’oro?) della Spagna, fermata contro la Russia dagli errori di Koke e Iago Aspas. Un’eliminazio­ne dolorosa e inaspettat­a e che avrà conseguenz­e su molti protagonis­ti di un’epoca indimentic­abile del calcio iberico (nel quadrienni­o 2008-2012 avevano vinto due Europei e un Mondiale). E se il capitano Sergio Ramos ha già affermato di non voler mollare, Andrés Iniesta ha annunciato il suo ritiro dalle Furie rosse, dopo 133 partite e tre titoli vinti (con il gol decisivo nella finale di Sudafrica 2010). Ieri la Spagna ha dominato i padroni di casa della Russia, arroccati in difesa per tutti i 120’, ma non è riuscita a trovare varchi per superare la difesa schierata. Una manovra troppo lenta e pochissime verticaliz­zazioni hanno finito per fare il gioco dei padroni di casa, i quali sono passati in svantaggio dopo appena 12’ per un tocco maldestro di Ignashevic­h, ma al 41’ hanno trovato un calcio di rigore per un fallo di mano altrettant­o sconsidera­to di Piqué che ha permesso a Dzyuba di pareggiare. Nel secondo tempo e nella mezz’ora supplement­are, la Spagna ha continuato ad attaccare, senza però costruirsi clamorose occasioni. E così, ai rigori il maggiore tasso tecnico degli iberici non è servito contro la glaciale freddezza dei padroni di casa. Russi che adesso andranno ad affrontare nei quarti di finale la Croazia, la quale ha rischiato tantissimo contro una Danimarca molto brava nell’imbrigliar­e il gioco degli avversari. Subito in vantaggio al 1’ con M. Jörgensen, la Danimarca si è fatta riprendere già al 4’ da Mandzukic (entrambe le reti viziate da incertezze difensive), ma nella ripresa ha preso in mano il controllo delle operazioni ed è stata la squadra che più ha provato a vincere. La Croazia ha deluso a livello di manovra, ma ha trovato, a 3’ dal 120’, la clamorosa occasione per vincere la partita. Rebic si è presentato davanti a Schmeichel, lo ha superato ed è stato poi steso

da dietro da M. Jörgensen: dal dischetto si è presentato Luka Modric che si è però fatto ipnotizzar­e da Schmeichel (papà Peter, in tribuna, ha esultato a ogni prodezza del figlio). Inevitabil­e, di conseguenz­a, la decisione nella lotteria dei rigori.

Moric si è ripresenta­to sul dischetto quale terzo esecutore croato e non ha sbagliato (per pochi centimetri Schmeichel non si è ripetuto). Alla fine i croati hanno sbagliato soltanto con Badelj e Pivaric, mentre i danesi si sono fatti parare le conclusion­i

di Eriksen, Schöne e N. Jörgensen. La Croazia avanza e andrà a sfidare i padroni di casa della Russia in un inedito quarto di finale, la Danimarca torna a casa con il rammarico per aver gettato alle ortiche una grandissim­a occasione.

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KEYSTONE Una Spagna a terra. È questa l’immagine con la quale le Furie rosse lasciano il Mondiale

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