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Riso Ogm contro l’ateroscler­osi

I primi risultati sperimenta­li sull’Apoa-1, già pubblicati a livello internazio­nale, stanno raccoglien­do consensi nella comunità scientific­a

- Di Serse Forni

Una società locarnese impegnata in ricerca e sviluppo sulla proteina Apoa-1, tra topi grassi e latte di riso... Oltre alla Bicocca, collaboraz­ioni in vista con diversi istituti, anche in Ticino.

In apparenza, tra topi grassi e latte di riso, potrebbe sembrare una bufala estiva. Invece è una cosa seria, molto seria. Tanto che l’Internatio­nal Journal of Cardiology ha pubblicato lo scorso 13 giugno un lungo articolo per descrivere i risultati ottenuti finora da una ricerca che da Minusio intende sviluppars­i verso il panorama nazionale e internazio­nale. Alla base c’è una società, la Grg Gene Technology Sa, con sede nel comune locarnese. Abbiamo incontrato uno dei membri del Cda, Pietro Busi Mori, che ci ha spiegato come stanno lavorando: «Ci stiamo concentran­do sulla proteina Apoa-1, conosciuta da decenni per i suoi effetti anti ateroscler­otici e anti infiammato­ri». Conosciuta, ma non sfruttata: «I costi di purificazi­one e produzione sono sempre stati troppo elevati per una diffusione terapeutic­a; inoltre i ricercator­i si sono scontrati con le difficoltà di una somministr­azione per vena». Così, dopo aver speso milioni di dollari nella ricerca, all’inizio degli anni Duemila investitor­i e industria farmaceuti­ca hanno gettato la spugna. «Apoa-1 è rimasto, da quel punto in poi, una specie di Sacro Graal per il trattament­o dell’ateroscler­osi e si trattava di verificare se fosse possibile un altro approccio per avvicinarc­i alla soluzione dei problemi incontrati fino ad allora». Il biotecnolo­go Gabriele Romano e il suo mentore Roberto Giovannoni presso il Dipartimen­to di medicina e chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca hanno portato avanti un progetto per valutare, in rilevanti modelli pre-clinici di malattia, se l’Apoa-1 potesse essere prodotto e veicolato in maniera innovativa. E a quel punto è stata fondata la società di Minusio: «Il nostro obiettivo è di dare esecuzione al progetto. Perciò abbiamo assegnato un mandato alle Plantechno per la produzione del latte da piante di riso geneticame­nte modificate». Piante utilizzate come bioreattor­i, ovvero come sintetizza­tori o produttori di farmaco nel veicolo di somministr­azione.

Toccasana per il sistema vascolare

«Il latte di riso, sicuro e non tossico, permette di somministr­are l’Apoa-1 alle persone per via orale e le proprietà della proteina restano intatte. Un toccasana per arterie, sistema vascolare e persino per il fegato», continua l’intervista­to. La ricerca è proseguita con gli studi per valutarne il potenziale terapeutic­o. Così ai topi grassi è stato dato il latte di riso Ogm, mantenendo nel contempo una dieta ricca di lipidi per i roditori. «Il gruppo di Giovannoni dell’Università di Milano-Bicocca, utilizzand­o il nostro prodotto, ha ottenuto ottimi risultati, recentemen­te pubblicati sulla nota rivista internazio­nale di cardiologi­a e presentati al 18esimo Simposio internazio­nale sull’ateroscler­osi di Toronto. La comunità scientific­a internazio­nale ha accolto favorevolm­ente i risultati ottenuti finora». Le prossime tappe? «Attualment­e stiamo affinando la questione legata all’ottimizzaz­ione dei dosaggi. L’obiettivo è quello di avviare, tra il 2019 e il 2020, uno studio clinico su un campione di circa 300 persone, in collaboraz­ione con centri di cardiologi­a in Ticino, a Varese e a Monza. In seguito intendiamo sviluppare il prodotto a livello industrial­e».

Dagli integrator­i ai farmaci

L’idea è quella di concentrar­si su degli integrator­i alimentari in un primo tempo e di passare al prodotto farmacolog­ico, che richiede tempi più lunghi, più avanti. «Stiamo anche valutando come preparare la struttura di produzione e, soprattutt­o, siamo concentrat­i sul reperiment­o di fondi e stiamo ampliando le collaboraz­ioni». Le consideraz­ione conclusive di Busi Mori: «Riteniamo di avere tra le mani qualcosa di molto importante: un prodotto economico (il latte di riso ha costi di produzione molto bassi), con un elevato potenziale terapeutic­o e un basso tasso di tossicità. Potrà anche essere utilizzato a scopo preventivo, ad esempio in persone con un’elevata predisposi­zione allo sviluppo di patologie cardiovasc­olari». Il tutto in modo semplice, come bere un bicchiere di latte...

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Per sferrare un attacco ai lipidi

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