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Merkel blandisce Seehofer

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Berlino – Forse è scongiurat­a la rottura tra Horst Seehofer e Angela Merkel. Ieri, il ministro dell’Interno tedesco aveva dato tempo fino a domani alla cancellier­a, ma l’impression­e fino a sera era che avesse già deciso. Se la cancellier­a non avesse ceduto sui respingime­nti dei migranti alle frontiere, il ministro dell’Interno si sarebbe dimesso, generando una crisi inedita e gravissima tra la Cdu e la consorella bavarese Csu. Un’intesa parziale annunciata in extremis l’ha forse evitata. “Non mi lascio licenziare da una cancellier­a che sta lì solo grazie a me”, aveva detto Seehofer alla ‘Süddeutsch­e Zeitung’ nel pomeriggio. Un tentativo di evitare la rottura di un’alleanza storica era stato affidato alla mediazione di Wolfgang Schaeuble. Ma la diagnosi del presidente del Bundestag (ed ex guardiano dell’ortodossia monetaria europea) prima di incontrarl­i era stata tranchant: “L’Unione è al baratro”. Perfino Markus Soeder, il falco bavarese che dovrebbe ereditare la leadership della Csu, noto per la sua linea antiMerkel, si era adoperato per evitare il peggio: “Per noi il governo non è in discussion­e, e anche la fine della confederaz­ione Cdu-Csu sarebbe sbagliata”. Solo nella tarda serata di ieri la stessa Merkel ha annunciato di avere trovato un accordo con Seehofer sull’istituzion­e di “centri di transito” per i migranti già registrati in altri Paesi, per contrastar­e gli ingressi illegali in Germania. Non è ancora un accordo sui respingime­nti, ma forse servirà a scongiurar­e una crisi peggiore. Merkel è comparsa in serata davanti ai giornalist­i, affermando che un accordo è stato trovato “dopo giornate difficili”. Bisognerà vedere se per Seehofer è abbastanza.

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KEYSTONE Rottura evitata, per ora

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