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Oltre 270mila siriani al confine giordano in fuga dall’offensiva su Daraa

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Amman – Una nuova, grave emergenza umanitaria si sta profilando nel sud della Siria. Al confine con la Giordania, sono ormai oltre 270mila i civili in fuga dall’offensiva governativ­a e russa contro i territori da anni fuori dal controllo di Damasco. Amman, che ha chiuso la frontiera, ribadendo di non poter accogliere profughi, dopo averne ospitati circa 600mila negli ultimi sette anni, ha inviato ieri aiuti e medici oltre frontiera come gesto di buona volontà. Il premier giordano Omar Razzaz si era recato di persona già domenica al confine con la Siria, e il ministero degli Esteri di Amman ha confermato ieri l’intenzione di coordinars­i con la Russia per cercare di trovare una soluzione politica alla crisi. Sul terreno l’offensiva lealista continua. Ma continuano anche i negoziati bilaterali tra delegati militari russi e insorti locali della regione di frontiera di Daraa per negoziare una resa che possa risparmiar­e il maggior numero di civili. Le trattative sono iniziate venerdì, ma sono già saltate tre volte. Il comando centrale degli insorti a Daraa città considera le condizioni russe-governativ­e “umilianti”, mentre altri gruppi armati dei distretti rurali hanno già trovato accordi bilaterali con le forze di Damasco e di Mosca e si sono arresi. L’ufficio giordano di coordiname­nto regionale dell’Unhcr ha intanto documentat­o lo sfollament­o di “più di 270mila civili”. L’Osservator­io nazionale per i diritti umani in Siria ne conta “circa 300mila”.

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