Aree ferroviarie sotto la lente del Seminario
A Monte Carasso il tema della 25esima edizione è la revisione degli spazi dismessi lungo i binari della nuova Bellinzona
Da 25 anni a Monte Carasso temi d’interesse pubblico passano sotto la lente di studenti provenienti da mezza Europa. Diciotto i presenti all’edizione numero venticinque del Seminario di progettazione fondato dall’architetto Luigi Snozzi nel 1979, apertosi ieri all’antico convento delle Agostiniane, che per due settimane si trasformerà in un’accademia. I partecipanti si chineranno su tematiche riguardanti la nuova Bellinzona, come ormai avviene da cinque anni, ampliando così l’analisi a un territorio più vasto. Dopo una prima stesura nel 2013 di un masterplan con relativi principi fondamentali che lo reggono, l’approfondimento del quartiere Semine nel 2014, la ridefinizione delle “porte” Nord e Sud nel 2015 e 2016 e la riorganizzazione del centro città nel 2017, quest’anno il tema di studio è la riqualificazione delle aree industriali parzialmente dismesse lungo la ferrovia che attraversa la città. Così come un po’ ovunque in Svizzera, sono infatti molte le superfici, che in passato fungevano da depositi e stabilimenti di manutenzione, a disposizione per eventuali nuovi insediamenti. Malgrado la vicinanza alle rumorose vie di comunicazione faccia spesso percepire questi luoghi inadatti, nel corso della conferenza stampa di ieri i docenti Stefano Moor e Giacomo Giudotti hanno sottolineato come oggigiorno alcune città svizzere si siano riappropriate di questi spazi, introducendo una forte presenza abitativa. L’esempio più significativo è rappresentato dal cospicuo aumento dell’attività immobiliare lungo la ferrovia in prossimità della stazione centrale di Zurigo, dove le recenti costruzioni aggiunte a quelle previste in futuro stanno trasformando queste aree da luoghi degradati e marginali in quartieri centrali e ambiti, anche e soprattuto per la comodità derivata dalla vicinanza ai collegamenti di trasporto. Ciò che a Monte Carasso è sottoposto agli studenti è la porzione di territorio che si estende dalla torre Ex Trösch di Arbedo fino alla torre Fela di Giubiasco. In relazione a tale spazio dovranno essere ripensate e ridefinite (tenendo sempre conto delle esigenze della città) le due aree delle stazioni principali di Bellinzona e Giubiasco, le varie zone industriali che affiancano il tracciato dei binari, le attuali zone di scambio ferroviario come quelle dei Saleggi e di San Paolo. Al termine del seminario il corpo insegnante, coadiuvato dall’architetto ticinese Mario Botta, valuterà in una critica finale i progetti elaborati, i quali saranno presentati pubblicamente in autunno. «È uno studio al quale il Municipio dà il benvenuto: è giusto che la politica possa nutrirsi di tali analisi per trarre spunti interessanti», ha detto il capodicastero Territorio e mobilità Simone Gianini. La grande attrazione della 25esima edizione è la conferenza “Architettura e territorio della memoria”, in programma martedì 10 luglio alle 21.30, che vedrà Mario Botta in veste di relatore. Info
www.carasc.ch sezione seminario.