Com’è difficile attaccare: ‘Serve la freschezza della Francia’
Tante grandi hanno fatto i bagagli anzitempo: è soltanto una coincidenza? «Non credo – prosegue Cerruti –, molte squadre sono giunte all’appuntamento fisicamente provate dalla lunga stagione. La Spagna, ad esempio, era una squadra spenta dal profilo atletico. C’è poi da considerare il grande livellamento, con le compagini più piccole in grado di chiudersi molto bene e non lasciar giocare l’avversario, un po’ come ha fatto la Russia. In queste condizioni, per passare occorrerebbero la freschezza e la velocità della Francia, ma non tutte le Nazionali possiedono queste caratteristiche. Attaccare è diventato sempre più difficile perché non vi sono spazi sufficienti. Non a caso moltissimi gol giungono da palle inattive, corner, punizioni, rigori, e pochissime da azioni manovrate. Il quarto gol della Francia contro l’Argentina è un gioiello per come è stato costruito e finalizzato, ma nella storia di questo Mondiale rappresenta un’eccezione». Sembra di capire che la qualità del gioco proposto non sia eccelsa... «Non è elevata, ma non lo era nemmeno nelle ultime edizioni. C’è molto tatticismo, molta tensione per la posta in palio. L’incertezza, però, ha fatto bene a questa Coppa. L’Islanda che ferma l’Argentina è stato un biglietto da visita eccellente per tutta la rassegna. È un Mondiale nel quale le emozioni hanno prevalso sull’aspetto prettamente tecnico». Tra quattro anni in Qatar si giocherà d’inverno. Le cose cambieranno... «Si giocherà a temperature estive quando in Europa saremo abituati a quelle invernali e questo potrebbe rivelarsi uno svantaggio. È però vero che la stagione sarà soltanto a metà cammino, per cui l’alibi della stanchezza non reggerà più. Potrebbe essere l’unico vantaggio di un Mondiale giocato in un periodo al quale nessuno di noi è abituato».
SEBA