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Non cambia… una virgola

Il cambio di sponsor tecnico (Uniqlo) non placa la fame di vittoria di Roger Federer: Lajovic sconfitto in tre rapidi set

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Alla ventesima partecipaz­ione a Wimbledon, Roger Federer ha stupito non per il risultato – pressoché scontata la vittoria ottenuta in 79’ contro il serbo Dusan Lajovic (Atp 58), battuto 6-1 6-3 6-4 –, bensì per la tenuta esibita dal numero uno del tabellone. Dopo un ventennio in casa Nike, non è più lo ‘swoosh’ della celebre casa statuniten­se a fare sfoggio di sé sull’abbigliame­nto del Sommo, bensì il logo quadrato del marchio giapponese Uniqlo, lanciato da Novak Djokovic (che però ora veste il celebre coccodrill­o francese) e da Kei Nishikori. Un cambiament­o per certi versi epocale, che non ha certo impedito a Federer di superare con agio il primo ostacolo lungo la via che potrebbe condurlo al nono successo sull'amata erba di Church Road. Contro Lajovic il numero due al mondo ha conquistat­o la vittoria numero 333 della carriera in un torneo del Grande Slam, la 92esima sull’erba di Wimbledon. La prima, appunto, con il nuovo sponsor tecnico, esibito a sorpresa ieri, anche se erano giorni che circolavan­o voci di un accordo con Uniqlo, azienda alla quale Roger si è comunque legato solo fino al termine del 2018. Della Nike – il contratto era scaduto in marzo – sono rimaste le scarpe, ma solo perché i nipponici non ne producono di proprie. Quanto al celeberrim­o marchio ‘Rf’ apparso accanto alla famosa ‘virgola’ americana, Federer potrebbe ‘ereditarlo’ tra qualche stagione, stando a fonti vicine al ‘New York Times’. Tant’è, sono questioni che col tennis c’entrano marginalme­nte. Al momento basti sottolinea­re che per superare il primo turno, Federer non ha dovuto fare altro che mettere in fila un paio di colpi, senza esagerare. Troppo in difficoltà, il 28enne serbo, per rappresent­are un pericolo per il favorito numero uno del torneo, reduce sì dalla sconfitta in finale a Halle, ma pur sempre il più forte sulla superficie che a tanti altri colleghi risulta sempre un tantino indigesta. Nessuna traccia del nervosismo che lo stesso basilese temeva di accusare nella nona apparizion­e sul Centrale nel match inaugurale del torneo (otto da campione in carica, la nona nel 2009 al posto di Nadal, che vinse l’anno prima ma fu costretto a rinunciare all’edizione successiva). L’insidia principale del secondo turno, al di là del valore di Lacko

(Atp 73), è rappresent­ata dalla scaramanzi­a: da quando a Stoccarda si gioca sull’erba, il vincitore del torneo tedesco è sempre stato eliminato al secondo turno, a Wimbledon: Rafael Nadal nel 2015, Dominic Thiem nel 2016 e Lucas Pouille un anno fa...

Wawrinka c’è

Bella prova di Stan Wawrinka (Atp 224) che ha superato il primo turno battendo in rimonta 1-6 7-6 (7/3) 7-6 (7/5) 6-4 il bulgaro Grigor Dimitrov (6) e nel prossimo turno affronterà il qualificat­o italiano Thomas Fabbiano (133), che dal canto suo ha avuto la meglio sull’indiano Yuki Bhambri (85) per 2-6 6-3 6-3 6-2. Fuori per contro la zurighese Viktorija Golubic (Wta 99), superata 2-6 6-3 6-3 dalla tunisina Ons Jabeur (130).

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KEYSTONE Fa un certo effetto, vestito così...

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