In sciopero per i salari
Navigazione ferma per un giorno, ieri, sulle acque del Lago Maggiore. Denunciate le reiterate difficoltà nelle trattative con la Direzione Snl sulla questione stipendi: ‘Promesso a Contratto collettivo un adeguamento lineare del 5% rispetto al Regolamento luganese, ma ora si stanno rimangiando la parola’.
Un anno dopo la storica astensione dal lavoro per 3 settimane, i dipendenti ex Navigazione Lago Maggiore (Nlm) sono tornati in sciopero. L’azione dimostrativa è andata in scena ieri per tutta la giornata, fatti salvi i collegamenti mattutini e serali del servizio navetta da e per il Gambarogno, mantenuti per “un senso di responsabilità” verso i pendolari. Se nel 2017 lo sciopero era motivato dalla mancanza generalizzata di garanzie occupazionali nel nascente Consorzio direzionale (composto da Società di navigazione Lago di Lugano – Snl – e Nlm) oggi il problema nasce dalle diverse visioni emerse dal tavolo di lavoro al quale le parti sociali stanno preparando il terreno al Contratto collettivo di lavoro che dal 2019 dovrà tutelare tutti gli impiegati del Consorzio, quindi anche i luganesi di Snl.
Dei 32 dipendenti ex Nlm
sono rimasti in 17
«Stando al “business plan” commissionato dal Dfe il Ccl sarebbe stato costruito sulla base di un 5% di aumento salariale rispetto alla situazione degli impiegati luganesi. Questo valeva per loro e per i 32 colleghi locarnesi cui l’estate scorsa era stato comunicato che dal 2018 il loro contratto non sarebbe stato prolungato – ha detto ieri il sindacalista Sev Angelo Stroppini durante un affollato incontro con la stampa al quale hanno presenziato anche tutti gli impiegati ex Nlm –. Se questo scenario era stato sottoscritto nell’ambito dell’accordo vigilato dal Consiglio di Stato quando ancora i dipendenti locarnesi da piazzare erano 32, non si vede perché la Direzione Snl si rimangi la parola quando tali dipendenti sono nel frattempo scesi a 17 perché diversi hanno trovato un posto alternativo. Inoltre, è ancora più inaccettabile l’atteggiamento consortile se consideriamo che la Direzione Snl incassa contributi statali per il servizio pubblico». Lo stesso Stroppini ha aggiunto che «se i salari continueranno ad essere quelli del Re- golamento aziendale luganese, ciò significherebbe per i locarnesi delle riduzioni dal 15 al 20%: chiaramente una situazione insostenibile». L’obiettivo del nuovo sciopero è quindi sensibilizzare sulla questione prettamente salariale. «Ma ciò non toglie – ha puntualizzato il sindacalista – che il primo obiettivo degli impiegati e del fronte sindacale è quello di tornare già domani (oggi per chi legge, ndr) al tavolo delle trattative. Sia chiaro però che tornandoci, l’attitudine della Direzione Snl dovrà essere molto diversa rispetto a quella mostrata in questi mesi. Nei 4 incontri avuti finora l’atteggiamento è sempre stato intransigente. Anzi, addirittura la Direzione Snl ha chiesto di poter trattare con l’Unione sindacale svizzera direttamente, scavalcando lo scoglio di Sev, Unia e Ocst. Questo per dire dell’aria che tira».
Ieri le rivendicazioni dei “marinai” sono state fatte proprie dalle impiegate di Ovs di Locarno – pure fresche di lettera di licenziamento unitamente a 1’200 colleghi svizzeri – una cui portavoce ha detto: «Solo oggi possiamo capire cosa significhi rimanere senza prospettive di lavoro. Ci ritroviamo quindi sulla stessa barca, ma ci consola essere su quella della navigazione, perché sappiamo che insieme potremo rimanere a galla». Allo stesso modo un sostegno è arrivato da dipendenti Ffs e delle Fart.