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Borelli: ‘Mercato del lavoro che fa rabbrividi­re’

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«Questa vertenza è paradigmat­ica di quello che è il mercato del lavoro attuale in Ticino – ha commentato Enrico Borelli di Unia –. Un mercato osservando il quale c’è da rabbrividi­re. Abbiamo il caso di Ovs, con i licenziame­nti barbari, senza uno straccio di piano sociale, che vanno oltre il rispetto delle più elementari norme del quadro legale; poi c’è Migros, che ha annunciato tagli; e lo stesso succede alla Rsi, con il suo “piano R”. Non vanno poi dimenticat­e le problemati­che riguardant­i la Posta, le Ffs con il loro Contratto collettivo di lavoro e tutto il settore dell’edilizia». Borelli ha parlato di «erosione dei diritti», di «dignità calpestate» e di «lavoratori derubricat­i a merce».

Nello specifico della navigazion­e, Borelli ha parlato di «attitudine vergognosa e umiliante, anche per i dipendenti di Lugano chiamati a sostituire i locarnesi per continuare a garantire il servizio durante lo sciopero». Si saprà poi che il servizio coperto dai luganesi si limiterà alla navetta da e per il Gambarogno; ciononosta­nte, «non raccogliam­o la provocazio­ne e staremo lontani dal debarcader­o per evitare confronti fra colleghi di lavoro». Lorenzo Jelmini, sindacalis­ti Ocst, ha sottolinea­to che «nessuno dei qui presenti voleva ritrovarsi in questa situazione. Se ci stiamo, è perché siamo stati forzati dall’intransige­nza del datore di lavoro, che conosceva perfettame­nte la situazione dei dipendenti locarnesi». L’auspicio di Jelmini è che «gli impiegati ex Nlm possano vivere del loro salario in maniera dignitosa». Ora, ha aggiunto, «serve un nuovo intervento della politica a sostegno di ciò che stiamo facendo».

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TI-PRESS/G. PUTZU Jelmini, Stroppini e Borelli ieri a Locarno
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