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Effetto-Germania al Brennero

Berlino, Vienna e Roma una contro l’altra per la decisione di chiudere le frontiere ai migranti Dopo l’accordo tra Merkel e Seehofer, l’Austria avverte che ‘difenderà il confine meridional­e’, e il cerino acceso resterebbe nelle mani italiane

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Berlino/Vienna/Roma – La Germania (dice che) li fermerà al confine austriaco; Vienna li respingerà al Brennero; e l’Italia dovrà “tenerseli”.

Già ieri, le conseguenz­e – ancora ipotetiche più che immediate – dell’accordo salvagover­no tra Horst Seehofer e Angela Merkel si sono rivelate un gioco del cerino acceso. Ai migranti, cioè, che la Germania non si terrà, dovrà provvedere qull’Austria che non ha alcuna intenzione di farlo, passando dunque il cerino all’Italia di Salvini, gettandolo cioè nella benzina.

Un paradosso soltanto apparente, perché, pur fatte le differenze del caso, è proprio l’affinità ideologica tra Seehofer, il cancellier­e austriaco Sebastian Kurz (che governa con l’estrema destra) e Salvini a porli in una situazione conflittua­le: il nazionalis­mo non ha amici, ma concorrent­i, pur se dicono le stesse cose.

E in questa logica, all’Italia, più a sud e “latina” di Germania e Austria, tocca il ruolo del parente povero, seppure arrabbiato. Il fatto è che Vienna si è detta pronta a blindare il Brennero se Berlino chiuderà le proprie frontiere. «Vienna se ne dovrebbe assumere le responsabi­lità», ha avvertito il ministro degli Esteri Enzo Moavero, consapevol­e della propria impotenza. Mentre l’instancabi­le Salvini ha sentito al telefono il collega tedesco Seehofer, concordand­o il primo faccia a faccia l’11 luglio. A Berlino la linea dura del ministro dell’Interno sembra aver pagato, perché l’intesa raggiunta con la cancellier­a prelude di fatto a un irrigidime­nto della politica di accoglienz­a: i profughi arrivati in Germania ma registrati nel Paese di primo approdo, spesso l’Italia, saranno chiusi in zone di transito vicino ai confini e potranno essere respinti una volta accertato che non hanno diritto all’asilo o che hanno già avviato la procedura altrove.

Ed è questo che ha fatto scattare l’allarme in Austria. Kurz, presentand­o al parlamento di Strasburgo le linee guida della presidenza semestrale dell’Ue, ha evocato una “reazione a catena” alla possibile chiusura delle frontiere tedesche. A partire dai necessari interventi per “proteggere i confini meridional­i” del Paese. Leggi: Brennero, il valico principale con l’Italia.

Con evidente humour, Kurz ha auspicato “un’Europa senza frontiere interne nel medio e lungo termine”, ma ha puntualizz­ato di “non poter fare promesse” sul tempo che occorrerà per tornare alla completa applicazio­ne del trattato di Schengen, già minata dalle norme di contrasto al terrorismo. Tanto più se al- cuni Paesi, come la Germania, adotterann­o “misure nazionali”. Di fatto, quindi, frontiere chiuse a discrezion­e di ognuno a tempo indetermin­ato. L’Italia ha subito fatto muro. «Il Consiglio europeo ha affermato che l’immigrazio­ne è una questione europea e serve uno sforzo condiviso», ha ricordato il ministro Moavero, chiarendo che chiudere il Brennero «sarebbe contro questo spirito».

Salvini, invece, non si è scomposto per gli avvertimen­ti di Vienna, anzi ha rilanciato: se loro chiudono il Brennero «noi abbiamo tutto da guadagnarc­i perché sono più i migranti che entrano in Italia» che quelli che passano il confine verso l’Austria. Sostiene Salvini...

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KEYSTONE Frontiere d’Europa

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