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Nuove ammissioni nel caso AutoPostal­e

Prassi ‘ingiustifi­cabile’ in relazione alle attività all’estero. Il Parlamento fa pressing.

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Dal 2007 al 2012 AutoPostal­e ha tenuto un quadro contabile incompleto delle attività in Francia e Liechtenst­ein, in particolar­e non addebitand­o tutte le prestazion­i. Ciò ha consentito di mantenere bassi gli utili in modo non giustifica­to, spiega una nota della Posta.

Il rapporto di inchiesta pubblicato nelle scorse settimane ha rilevato che da AutoPostal­e tra il 2007 e il 2012 è stata operata una distribuzi­one dissimulat­a degli utili alla casa madre sotto forma di tasse sulle licenze non consentite per l’utilizzo del marchio AutoPostal­e. Per questa prassi – che serviva a mantenere bassi gli utili dell’impresa di trasporti – non esistevano giustifica­zioni di sorta, rileva la Posta. Nel complesso sono così confluiti alla casa madre circa 67 milioni. Il rapporto di inchiesta di Kellerhals Carrard evidenzia inoltre che, nel periodo della distribuzi­one dissimulat­a degli utili all’interno del gruppo, sono state investite somme di denaro di entità analoga nelle attività estere di AutoPostal­e. È perciò sorto il sospetto che gli utili percepiti in modo illecito siano serviti a promuovere le attività all’estero.

La distribuzi­one dissimulat­a degli utili non ha avuto ripercussi­oni sul reddito delle due società estere, sostiene la Posta. In ogni caso, sia nei confronti dell’azienda in Francia che di quella in Liechtenst­ein è stato omesso per anni l’addebito di determinat­i costi. La Posta ha messo ora sul banco di prova anche la futura attività in Liechtenst­ein in vista del rinnovo della concession­e nel 2021. Il Parlamento intanto aumenta la pressione. La Commission­e della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) ha chiesto ulteriori ragguagli alla consiglier­a federale Doris Leuthard e al Consiglio d’amministra­zione (Cda) della Posta, ai quali sono state trasmesse per iscritto una serie di domande, informa una nota dei servizi parlamenta­ri. Leuthard, Urs Schwaller (presidente del Cda della Posta) e Nicoletta della Valle (direttrice di fedpol) hanno informato ieri anche la Commission­e dei trasporti e delle telecomuni­cazioni del Nazionale (Ctt-N) sullo stato delle rispettive indagini e hanno fornito ulteriori chiariment­i sui rapporti già pubblicati. La Ctt-N sostiene gli sforzi volti a ottenere una completa trasparenz­a e un’inchiesta su vasta scala.

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