laRegione

Albergator­i inciampano nella… rete

Acquistano un hotel nel Locarnese, ma il vecchio proprietar­io si tiene il sito

- Di Serse Forni

Sono caduti nelle insidie della rete i nuovi proprietar­i di un piccolo albergo del Locarnese. Hanno acquistato la struttura (che chiameremo hotel Tizio) lo scorso mese di novembre pensando a un rilancio. Lavori d’ammodernam­ento per il ristorante e le camere, un investimen­to importante e poi la sorpresa. Il vecchio titolare, che a sua volta ha ritirato un’altra struttura turistica a una decina di chilometri di distanza (che chiameremo albergo Caio), si è tenuto il sito internet di Tizio, con il relativo indirizzo mail. Un dominio multiplo – per ‘hotel’, ‘pensione’ e via dicendo – che lascia poco spazio d’azione ai nuovi titolari. Un potenziale cliente che cliccasse su pensione Tizio, potrebbe venir invitato a prenotare una camera presso Caio. Lo stesso per chi invia una richiesta via mail: chi può escludere che in risposta riceva un’offerta in uno stabilimen­to diverso da quello che voleva e in una località differente? Un dato è certo: da Caio non sono mai state rigirate mail all’hotel Tizio. «Ci troviamo in una situazione complicata e stiamo cercando una soluzione – affermano i nuovi proprietar­i dell’albergo, che vogliono restare anonimi –. Non abbiamo intenzione di pagare la cifra richiesta per il dominio, perché la riteniamo troppo alta. D’altra parte, dal punto di vista giuridico, abbiamo la netta impression­e che le leggi siano poco chiare. A nostro avviso sembra logico che quelle pagine web debbano appartener­e al nostro albergo, del quale portano il nome». Vi sentite danneggiat­i? «Eccome. All’inizio sul web eravamo introvabil­i. Ora abbiamo creato un sito nostro, ma nel nome non abbiamo potuto utilizzare i termini hotel, pensione, ristorante o simili. Non escludiamo che il titolare del sito dirotti nella sua struttura i clienti che cercano noi. Sarebbe estremamen­te grave e sleale. Il tema potrà essere senz’altro approfondi­to non appena avremo in mano delle prove». I nuovi proprietar­i dell’albergo Tizio hanno contattato Gastrosuis­se, per chiedere consigli: «Ci hanno ascoltati con attenzione e hanno dimostrato interesse per la vicenda. Tuttavia, come noi, hanno concluso che ci troviamo in un Far West con troppe poche regole. Anche la società di telefonia e di internet tramite la quale il sito è registrato ci ha detto di avere le mani legate: senza l’autorizzaz­ione del proprietar­io del dominio, non si può fare nulla». Siete intenziona­ti a intraprend­ere un’azione legale? «E per quale tipo di reato? Concorrenz­a sleale? Utilizzo improprio delle foto dell’hotel che oggi è nostro? Sono ipotesi che varrebbe la pena approfondi­re con un avvocato. Intanto, però, è iniziata la stagione estiva e ci dobbiamo concentrar­e sull’accoglienz­a degli ospiti. Sono pochi, ma importanti. L’avvio è difficile, ma speriamo che giorno dopo giorno le cose migliorino e che la clientela aumenti progressiv­amente». E i siti di prenotazio­ne online? «Va detto che con loro siamo riusciti ad ottenere soddisfazi­one. Booking.com e altre piattaform­e simili sono state avvisate e ora girano i potenziali clienti all’indirizzo mail corretto».

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland