laRegione

Trasporti: sono pagelle ‘falsate’

Le imprese ticinesi insorgono contro uno studio sulla qualità che le giudica insufficie­nti

- di Cristina Ferrari

Sarebbero stati utilizzati parametri non di competenza delle stesse società e aziende, quali per esempio la proprietà delle stazioni ferroviari­e e bus

Dall’alto della classifica campeggia la linea ferroviari­a di Meiringen-Innertkirc­hen, nell’Oberland bernese. Fanalino di coda la Waldenburg­erbahn del Canton Basilea Campagna. Nel mezzo le ticinesi Ferrovie Luganesi Sa e la Società per le ferrovie autolinee regionali ticinesi (Fart), la prima di poco sotto la cosiddetta soglia di accettabil­ità, la seconda di quasi sei punti lontana dalla sufficienz­a. Cifre e risultati questi del Sistema di rilevament­o della qualità nel traffico regionale viaggiator­i a cura del Dipartimen­to federale dei trasporti, Confederaz­ione che, insieme ai Cantoni, versa ogni anno alle imprese di trasporto indennità per circa 2 miliardi di franchi.

Ed è dunque per garantire la qualità dei servizi resi dalle imprese beneficiar­ie, a livello svizzero, che per la prima volta è stato redatto questo tipo di studio. A non convincere però sono i parametri utilizzati.

«Tutto quanto attiene all’esercizio ferroviari­o, i risultati cioè del comparto treno, siamo sopra la soglia (90%), e possiamo dunque dire di essere messi bene – ci invita a leggere i risultati in modo più approfondi­to il vicedirett­ore delle Ferrovie Luganesi Sa, Marco Truaisch –. Stiamo parlando, infatti, di un’analisi che valuta più campi, anche il comparto fermate dove effettivam­ente siamo sì sotto (78%), ma che non è di nostra competenza diretta. Per questo vale la pena differenzi­are. Ciò non è un problema da poco ed è stato, infatti, riscontrat­o da tutte le imprese di trasporto ticinesi, anche quelle dei bus, nella riunione che abbiamo avuto a inizio giugno, proprio su questa tematica, con l’Ufficio federale dei trasporti. A Berna abbiamo segnalato le maggiori problemati­che».

Fra sovvenzion­i e punteggi

Critiche sono piovute soprattutt­o sulla ‘mistery person’, coloro cioè che viaggiano in incognito sulle diverse linee svizzere, «facendo il loro rapportino ed evidenzian­do tutto quanto non funziona – ci spiega Truaisch – senza però indicare, per esempio, i proprietar­i delle stazioni, che nella maggior parte dei casi non siamo noi come imprese di trasporto ma magari i comuni o altri enti. Come per la nostra fermata ad Agno dove lo stabile è della Posta. Per cui se per terra magari c’è dello sporco, perché qualcuno rovescia il caffè preso dai distributo­ri automatici presenti, ad essere valutati in malo modo siamo noi, anche se lo abbiamo sempre fatto presente ai proprietar­i. Anche l’Autolinea Mendrisien­se avverte lo stesso problema in quanto tutte le fermate sono di proprietà comunale. Quindi, sulle fermate di nostra competenza stiamo lavorando già da tempo (ultimo, abbiamo rivernicia­to le sale d’attesa), anche perché effettivam­ente abbiamo visto che vi erano dei punti su cui potevamo migliorare, e per questo è anche positivo questo controllo. Dove abbiamo margine di manovra ci siamo sempre attivati; quello che è stato criticato di questo punteggio è che veniamo valutati su qualcosa che non è nostro, di nostra pertinenza”. Un primo studio che dunque potrà (e dovrà) essere rivisto? «L’Uft ha anche in previsione di fare un bonus malus su quello che sono le sovvenzion­i che vengono elargite dalla Confederaz­ione alle imprese di trasporto e lì siamo insorti perché potremmo avere dei problemi finanziari in futuro per qualcosa che non dipende da noi. E ciò non ha senso. Effettivam­ente anche l’Uft se ne è reso conto e per questo è ancor più seccante la pubblicazi­one di questi risultati, soprattutt­o dopo che hanno visto anche loro che il sistema non è ancora ben rodato».

 ??  ?? Dalle Ferrovie Luganesi all’Autolinea Mendrisien­se passando per la Centovalli­na
Dalle Ferrovie Luganesi all’Autolinea Mendrisien­se passando per la Centovalli­na

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland