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Campione e simulatore

Continua il dibattito su Neymar, autore di grandi giocate, ma anche di palesi sceneggiat­e. Indignati i messicani.

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Neymar campione indiscusso o formidabil­e simulatore? L’asso del Brasile e del Psg si sta rivelando uno degli uomini più discussi di questo Mondiale tra giocate da ricordare e simulazion­i che continuano a far parlare. Dopo il fallimento del 2014, anche per via del suo infortunio, l’attaccante verdeoro è chiamato a caricarsi sulle spalle tutte le aspettativ­e del popolo brasiliano che non vede l’ora di togliersi di dosso l’onta della tremenda sconfitta con la Germania di quattro anni fa e di poter festeggiar­e un nuovo titolo mondiale (l’ultimo, quinto, risale al 2002). Fino a questo momento si può dire che l’attaccante del Psg stia svolgendo bene il suo compito. Dopo aver deluso nella sfida inaugurale contro la Svizzera, O’Ney ha trovato la prima rete della competizio­ne nel 2-0 sulla Costa Rica e ha via via mostrato le sue vere doti da campione di razza. Insieme alle sue meraviglie, però, il numero 10 brasiliano ha anche tirato fuori il lato oscuro e cioè quello relativo al suo vizio di cercare il fallo anche quando non c'è. Un atteggiame­nto che ha reso la vita difficile agli arbitri, comunque aiutati dalla Var, e ha fatto letteralme­nte infuriare i rispettivi avversari. Contro la Costa Rica ha preteso un rigore per un minimo contatto subito da Gonzalez, mentre con la Serbia ha ripreso a passare steso per terra più del tempo necessario. Non è stato da meno nell’ottavo di finale vinto contro il Messico, tanto che il ct della Tricolor Osorio non le ha mandate a dire: «I giocatori si sono stancati di questo comportame­nto e hanno perso la loro classica veemenza e aggressivi­tà anche per questo motivo – ha detto il tecnico dei nordameric­ani –. C’è stato un momento in cui il gioco è rimasto fermo addirittur­a per quattro minuti. Non è stato sicurament­e un bell’esempio per il mondo del calcio e per tutti i bambini che guardano le partite. Dovrebbe essere un gioco di virilità, determinaz­ione e di uomini, come succede in altri sport, e non con atteggiame­nti da pagliaccio».

Altra stoccata al Neymar “campione di tuffi” da parte dell’ex bomber mito del calcio inglese Alan Shearer: «Nessun dubbio sulle sue capacità, è un grande giocatore... ma è davvero patetico quando cade in campo e sembra che sia in agonia».

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KEYSTONE Neymar si lamenta, ma spesso è difficile capire se sia dolore vero o teatro

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