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Più servizi per posticipar­e la casa anziani

Il Cantone cambia paradigma e punta al sostegno delle ‘forme abitative intermedie’

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«Il nostro cantone è tra i meno dirigisti della Svizzera: non impone la scelta, perché questa resta individual­e». Ma un indirizzo alla politica di assistenza sociosanit­aria viene dato: «Puntiamo sul mantenimen­to a domicilio». Parole di Francesco Branca, capo dell’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio, interpella­to dalla ‘Regione’ sulla pianificaz­ione degli interventi per il quadrienni­o 2017-2020, alla luce del messaggio licenziato ieri dal governo. Messaggio che stima un ulteriore aumento della domanda complessiv­a di prestazion­i, tradotta in un incremento della spesa a carico dell’ente pubblico dell’ordine del 3/6% (per i servizi di cura a domicilio pubblici e privati la spesa stimata supera i 37 milioni). All’origine vi è l’invecchiam­ento della popolazion­e, che non solo implica un numero sempre maggiore di anziani che necessita assistenza sanitaria, ma che “richiama l’esigenza di dover operare un cambiament­o di paradigma – si legge nel rapporto annesso al messaggio –: non più principalm­ente cure a domicilio e in seguito casa per anziani, ma anche nuove prestazion­i e servizi pensati per sostenere forme abitative intermedie”. Nell’ottica, per l’appunto, di restare il più a lungo possibile a casa, senza che ne risenta la qualità di vita. «Stiamo sviluppand­o tutta una rete di centri diurni – fa presente Branca –, così come servizi di trasporto, servizi di pasti a domicilio, la formazione delle badanti. Abbiamo anche sperimenta­to dei custodi sociali all’interno degli appartamen­ti a misura d’anziano e ci stiamo orientando verso una loro disponibil­ità anche al di fuori di questi contesti specifici. Esistono poi i servizi specialist­ici per i malati a domicilio (demenze e cure palliative) e l’attivazion­e del volontaria­to. Sempre in questo ambito, stiamo sviluppand­o l’accoglienz­a diurna in casa anziani, in maniera tale che il passaggio eventuale, in alcuni casi a un certo punto obbligato, non sia uno stacco così duro sul piano psicologic­o». Il tutto dovrebbe concorrere a contenere il fabbisogno di posti letto in casa anziani, considerat­o che “all’orizzonte 2020” continua a profilarsi “uno scoperto (teorico)”. Si vedrà: “Andrà valutato con attenzione l’effettivo fabbisogno in relazione anche al potenziame­nto del settore del mantenimen­to a domicilio”.

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Nel 2020 potrebbero mancare posti

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