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Permessi facili: assolto in Appello il funzionari­o del Dfe condannato in prima istanza dalla Pretura

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La Corte d’appello e revisione penale (Carp) ha ribaltato la sentenza pronunciat­a lo scorso settembre dalla Pretura penale, nell’ambito dell’inchiesta sui permessi facili, a carico di un funzionari­o del Dipartimen­to finanze ed economia (Dfe) riconosciu­to allora colpevole dei reati di ‘Inganno nei confronti dell’autorità’ e ‘Incitazion­e all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale’ previsti dalla Legge federale sugli stranieri. Come riferito dal ‘CdT’, il 29enne patrocinat­o dall’avvocato Mario Branda è stato prosciolto. Il procurator­e pubblico Antonio Perugini (che ha ora la facoltà di ricorrere al Tribunale federale) gli imputava di aver sottoscrit­to una fittizia dichiarazi­one di notifica di residenza a favore di un uomo – d’origine balcanica ma annunciato­si come cittadino norvegese – in cerca del permesso di dimora B. Il tutto su richiesta del fratello (amico d’infanzia del funzionari­o assolto) del titolare della Aliu Big Team di Bellinzona, la società al centro del giro di permessi falsi che aveva beneficiat­o dell’appoggio di un funzionari­o dell’Ufficio della migrazione del Dipartimen­to istituzion­i. La Carp ha scagionato il giovane funzionari­o del Dfe perché si è limitato a manifestar­e la propria disponibil­ità a dare, in un futuro non definito, un alloggio per una durata limitata al tempo necessario allo straniero per ottenere il permesso B. Peraltro durante l’inchiesta il 29enne ha ammesso di essere stato ben cosciente, poiché così informato dall’amico kosovaro, del fatto che nessuno straniero sarebbe mai giunto a casa sua per abitarci.

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